Oltre il 50% delle ricerche condotte su Google termina senza click su altri contenuti e le ricerche a zero click hanno raggiunto il massimo storico lo scorso giugno.
“Sono in costante aumento da anni, non mi aspetto cambiamenti radicali a breve termine” dichiara Rand Fishkin, fondatore di SparkToro, in seguito allo studio eseguito sui dati clickstream di Google.
Per la prima volta nella storia di Internet, la maggior parte delle ricerche effettuate su Google (50,33%) è terminata senza click verso risultati di ricerca organici o pagati.
Si tratta di una tendenza costante e in continuo rialzo. La ricerca condotta da Fishkin, e pubblicata all’inizio di questa estate, ha rilevato che il 49% delle ricerche effettuate nel primo trimestre del 2019 è stata a zero click, rispetto al 43,9% registrato nel primo trimestre del 2016.
Lo studioso sottolinea che la maggior parte degli episodi riguardanti il fenomeno zero click avviene sui dispositivi mobili, dove il volume di ricerca complessivo appare decisamente più elevato.
Lo studio stima inoltre che il 94% delle ricerche avvenute negli Stati Uniti siano proprietà di Google (inclusi immagini, YouTube e Maps).
Cosa ne pensa Fishkin del futuro della ricerca a pagamento?
“Penso che il CTR diminuirà nei prossimi mesi; questo perché, storicamente, ogni volta che Google cambia la modalità di visualizzazione degli annunci a pagamento nei risultati di ricerca, il CTR dell’annuncio inizialmente aumenta.
Diminuisce poi lentamente, man mano che gli utenti acquisiscono familiarità con le nuove funzionalità degli annunci”.
Secondo Fishkin, a breve Google potrebbe creare nuove strategie per indurre gli utenti a fare click sugli annunci.
La percentuale di ricerche a zero click è aumentata nel corso degli ultimi anni; più si alza il numero di ricerche effettuate dagli utenti prive di click su altre pagine, minori sono il traffico e le opportunità di marketing per editori e brand, che rischiano di non raggiungere più nuovi clienti.