Gli ultimi anni hanno visto un aumento costante del turismo in montagna spinto anche dalle attività che si possono svolgere in questi ambienti. Tra le attività che generalmente si era soliti svolgere in montagna avevamo ai due estremi l’escursionismo (facile) e l’alpinismo (estremo). Oggi lo spettro di attività che le località montane offrono include moltissime nuove attività, tra cui Canyoning, Arrampicata, Parchi avventura e un crescente numero di vie ferrate. Ne abbiamo parlato con Sergio Vecchi – uno dei fondatori del sito www.ferrate365.it.
Cosa sono le vie ferrate
Per definire le vie ferrate, citiamo la definizione data dal Club Alpino Italiano
“Una via ferrata è un insieme di strutture e attrezzature realizzate artificialmente su una parete rocciosa per facilitarne la salita in sicurezza in un percorso escursionistico/alpinistico. Tale azione, senza la presenza e l’utilizzo delle strutture artificiali, necessiterebbe, per la progressione, della conoscenza e dell’impiego di tecniche di arrampicata in cordata con attrezzature individuali alpinistiche o corpo libero.”
Storia delle vie ferrate
La prima Via Ferrata mai costruita è stata installata in Toscana nelle Alpi Apuane per salire una singolare parete rocciosa: il Monte Procinto. La via è ancora percorribile ed è stata di recente ristrutturata ed è dedicata ad Aristide Bruni.
Dgli albori, l’idea di facilitare la salita di una cima a escursionisti che non avessero competenze alpinistiche è cambiata precchio. Il boom delle vie ferrate è avvenuto nel corso della Prima Guerra Mondiale. Con il fronte bellico tra Italia e Austria che correva lungo le creste alpine si è avuta la necessità di aiutare i soldati a giungere in posti difficilmente raggiungibili senza essere alpinisti. Sfruttando le vie ferrate, si sono costruiti camminamenti verticali che ora sono musei a cielo aperto come la Strada degli Alpini, la Ferrata di Punta Penia o la Ferrata Eterna alla Marmolada, la Ferrata degli Alpini all’Oronaye, la Ferrata dei Costoni nelle Dolomiti di Sesto, la Ferrata dei Kaiserjager al Col Ombert e molte altre. Al termine delle ostilità, queste vie militari sono state convertite a vie turistiche e ancora oggi attirano migliaia di appassionati ogni anno da tutto il mondo.
Negli anni 70 e 80 le Vie Ferrate sono diventate le vie per raggiungere le cime di montagne inimmaginabili fino a pochi anni prima. Negli anni 80 e 90, con l’arrampicata libera che raggiungeva gradi e difficoltà impensabili, le vie sono diventate sempre più atletiche e impegnative e oggi ci sono ferrate che salgono netti strapiombi e tetti.
3 vie ferrate consigliate
L’Italia è famosa per essere variegata e offrire una varietà di ambienti e paesaggi unica. Segnaliamo allora 3 vie tra le oltre 350 disponibili in Italia.
La Ferrata Tridentina nelle Dolomiti
Questa storica ferrata sale nel Gruppo Sella tra la Val Badia e la Val Gardena raggiungendo la base di Torre Pisciadù. La via è storica installata dal CAI di Bologna negli anni 70 e risulta di difficoltà media. La via è molto logica, arrampicabile e inserita in un contesto ambientale magnifico. Raggiunta la Torre Extner si attraversa un ponte sospeso e poi termina la ferrata al Rifugio Pisciadù. Il rientro avviene per ripido sentiero nella Val Setus.
La Ferrata del Monte Emilius in Valle d’Aosta
La Ferrata del Monte Emilius è la più impegnativa ferrata tra quelle installate in Valle d’Aosta raggiungendo oltre 3500 m con la vetta del Monte che sovrasta Aosta. La via è lunga e percorre un’interessante cresta attrezzata. Alcuni passaggi sono esposti e un adrenalinico ponte sospeso la rendono una via molto interessante sul versante occidentale delle Alpi
La Ferrata all’Isola di Tavolara in Sardegna
Contesto ambientale agli antipodi rispetto alle altre due vie: siamo su un’isola magnifica nella costa orientale della Sardegna. Questa via sale a picco sul mare raggiungendo Punta Cannone. La via è esposta ma facile. Alcuni passaggi sono mozzafiato a 500 metri sul mare sottostante.