C’è una grande notizia che riguarda Twitter in questi giorni, che potrà cambiare molto la sua reputazione internazionale. Il social network infatti bloccherà la pubblicità politica in tutto il mondo, a partire dal mese prossimo.
Ma come si è arrivati a questa drastica decisione?
Nasce in seguito alle numerose critiche ricevute per la disinformazione divulgata dai politici sul social network.
L’amministratore delegato Jack Dorsey ha spiegato che l’azienda preferisce bloccare alla nascita eventuali problemi, cambiando radicalmente le regole della piattaforma.
“Sul web la pubblicità è molto più forte ed efficace, esistono tuttavia significativi rischi politici se utilizzata per influenzare voti, incidendo sulla vita di milioni di utenti . Non stiamo limitando la libertà di espressione, si tratta di un argomento totalmente diverso.
Ciò a cui ci riferiamo ha a che fare con il pagare per raggiungere più persone possibili, e con significative ramificazioni che l’architettura democratica di oggi non è in grado di gestire” – afferma Dorsey.
Ma cosa accadrà ora? Cosa ci dobbiamo aspettare?
Secondo quanto riferito dal fondatore del gruppo, i nuovi dettagli del regolamento di Twitter verranno svelati il mese prossimo. Nel frattempo, sappiamo già che saranno assolutamente vietati gli annunci sulle questioni politiche, così come quelli riguardanti i candidati.
“Abbiamo considerato la possibilità di stoppare solo gli annunci dei candidati, ma siamo abbastanza sicuri che verrebbero individuati metodi per aggirare il blocco” – dichiara l’uomo.
La nuova modifica di Twitter sulla pubblicità politica dovrebbe entrare in vigore entro il 22 novembre.
In seguito all’annuncio, il titolo del famoso social network ha immediatamente perso terreno a Wall Street, cedendo oltre il 2% nelle contrattazioni after hours. Attendiamo ulteriori sviluppi.
La decisione del social network ha colpito positivamente Hillary Clinton, che ha definito la mossa “estremamente giusta per la democrazia in America e nel resto del mondo“. A differenza di Trump, che pensa si tratti dell’ennesimo tentativo di mettere a tacere i conservatori.
Nel frattempo Facebook ha confermato che non verificherà né eliminerà i messaggi pubblicitari inseriti dai politici, scelta che ha fatto parecchio discutere dipendenti e legislatori.