Durante il lockdown il settore medico ha fronteggiato scenari impensabili, gestendo, oltre al resto, nuovi metodi comunicativi per rendere più rapida la strategia di contenimento.
Durante l’emergenza si è diffusa un’infodemia incontrollata, ovvero la circolazione smisurata di informazioni non sempre vere, con la capacità di confondere l’utente e diffondere il panico.
Questo fatto ha preoccupato anche l’OMS, che ha chiesto maggiore controllo da parte dei social media, presi d’assalto da numerosissimi cittadini.
Franco Balestrieri, direttore marketing e comunicazione di GVM Care & Research, uno tra i primi Gruppi ospedalieri italiani, esprime così la sua opinione:
“La pandemia è come un uragano imprevedibile. Il suo arrivo ha stravolto la comunità; è stato necessario individuare rapidamente nuove soluzioni mirate alle esigenze del momento. La fase 1 è stata molto difficile da gestire, per tutti, medici compresi.
Dopo il lockdown la situazione è mutata. La gestione delle situazioni di grande tensione sociale, è stata affidata a noi comunicatori esperti. Qual è il nostro compito? Dobbiamo essere più coerenti, esaustivi e rapidi.
Dobbiamo tranquillizzare chi chiede assistenza, soprattutto sui canali digitali, dove è più facile farsi prendere dall’impeto della risposta poco pensata”.
Attualmente i social network fungono da fonte di informazione per molti utenti. Continueranno a rivestire lo stesso ruolo anche in futuro?
Forse, detto ciò, resteranno più che altro terreni di sperimentazione, non canali di fonti ufficiali.
Le tematiche sanitarie necessitano infatti di cultura personale e professionalità; realizzare una comunicazione efficace richiederebbe studi analitici e monitoraggi costanti, difficili da mantenere in ambito social.
I social, infine, investiranno un ruolo sempre più importante nelle attività di promozione, anche sanitaria. Chirurghi plastici e dentisti, per esempio, utilizzano i canali digitali per trovare nuovi clienti da anni, con campagne pubblicitarie mirate.
“Il settore digitale richiede professionisti ben formati, non ci si può improvvisare. Per sviluppare strategie di comunicazione digitale bisogna studiare, non è sufficiente saper gestire bene la propria pagina Facebook.
Questo discorso vale soprattutto nell’adv online della comunicazione sanitaria, dove giusto grado di preparazione e sensibilità nell’ambito medico, sono fondamentali.
L’analisi dei fatti è necessaria quanto la creatività. Il plain language utilizzato deve semplificare ai pazienti la complessità del mondo medico, con la giusta sintonia” – dichiara Balestrieri.
In futuro la comunicazione online e la telemedicina si diffonderanno in tutta Italia, questo cambierà significativamente il rapporto medico-paziente, creando nuove dinamiche, gestite in modo più rapido, efficiente e diretto.