L’11 Agosto 2020 è morto Stefano Pernigotti. Aveva 98 anni ed era il proprietario dell’omonimo marchio dolciario di Novi Ligure. Nonostante da diverso tempo (dal 2013, più o meno) l’azienda sia passata nelle mani di Toksöz Group, multinazionale turca tra le più note del momento, il nome di Stefano Pernigotti è rimasto fortemente legato ai suoi dolci e cioccolatini fino al giorno della sua morte.
Quando la Pernigotti è passata dal suo padre fondatore alla turca Toksöz, non sono mancate le difficoltà. L’azienda, già del gruppo Averna dal 1995, è stata ceduta per questioni economiche e nella speranza di un risollevamento. Nel 2018, 5 anni dopo l’acquisizione, Toksöz Group ha comunicato di voler chiudere i battenti dell’azienda e chiudere definitivamente lo stabilimento principale. Nel 2019, però, è stato proposto un piano di rilancio dell’attività, per provare a risanare il risanabile. Stefano Pernigotti non è mai stato a guardare e, anzi, è rimasto in silenzio a osservare le azioni di Toksöz Group, anche se gli sfarzi del passato non sono mai più stati raggiunti.
La nostalgia dei fasti di un tempo
C’è stato un tempo, infatti, in cui la Pernigotti era azienda leader del suo territorio, sotto tantissimi punti di vista. Pernigotti era sinonimo di qualità, di materie prime provenienti dal territorio, di cura e attenzione al consumo e ai consumatori. Negli anni Settanta, forse, l’apice vero e proprio della sua carriera. Stefano Pernigotti era uno dei nomi di punta dell’economia nazionale di quel periodo, almeno fino a che non sono arrivati gli anni Ottanta. Nel decennio successivo, infatti, Pernigotti subisce il dolore più grande che un uomo possa provare: la perdita di tutti e due i figli in un incidente stradale (mentre i genitori erano in Uruguay a visitare uno stabilimento della Pernigotti). Stefano Pernigotti si è accorto, così, di non poter cedere a nessuno la sua attività ha preferito liquidarla come poteva, cedendo le sue azioni al gruppo Averna, nel 1995. Gli Averna, nel 2013, hanno ceduto tutto a Toksöz Group.
Dal 2013 a oggi, come già anticipato, Toksöz Group ha dovuto faticare per mantenere in piedi l’azienda. Nonostante il piano di rilancio del 2019, la crisi dovuta alla pandemia globale del Coronavirus ha nuovamente messo a rischio gli stabilimenti Pernigotti. Oggi, i dipendenti sono in cassa integrazione straordinaria e restano in attesa che l’azienda proponga un nuovo piano aziendale della durata di almeno un anno, utile a risanare debiti e criticità prima di ripartire più forti di prima.
Muore Stefano Pernigotti: il cordoglio del sindaco
La morte di Stefano Pernigotti ha in qualche modo messo un punto definitivo a un’era che non tornerà mai più. La notizia della sua dipartita è stata comunicata dal sindaco di Novi Ligure, Gian Paolo Cabella, che usando parole di cordoglio ha provato a ricordare il padre di una delle aziende dolciarie più famose al mondo:
«Come amministrazione non possiamo che unirci al cordoglio e al dolore della città che era molto affezionata al Cavaliere. Ha segnato un’epoca con la generazione dei nostri genitori e con quelle precedenti. Tutti ricordano come nel bombardamento dell’8 luglio 1944 avesse offerto rifugio ai novesi nelle cantine dello stabilimento».