Tanto rumore per nulla. Le applicazioni per smartphone progettate per tracciare i positivi al Covid non stanno ottenendo il successo sperato.
Secondo le stime, infatti, soltanto il 7% degli italiano sopra i 14 anni avrebbe scaricato Immuni e stando ai dati raccolti da Sensor Tower solo il 9% dei cittadini nel mondo avrebbe installato un’app di tracciamento sul proprio smartphone. Un dato sconcertante che rischia di rendere vani i mesi di lavoro degli sviluppatori di tutto il mondo. Sì, perché se una percentuale così bassa di persone scarica e utilizza l’applicazione, è praticamente impossibile effettuare un tracciamento sicuro.
I dati di Sensor Tower riguardano tutti i Paesi (tredici in tutto) che contano oltre 20 milioni di abitanti, paesi in cui il governo del posto ha consigliato lo scaricamento dell’app.
L’Italia a metà strada, con il 7% di scaricamenti
I tredici paesi presi in esame da Sensor Tower contano circa 2 miliardi di persone. Se i dati sono corretti, quindi, solo 173 milioni di persone, nel mondo, hanno scaricato e stanno effettivamente utilizzando le app per il tracciamento dei contagi da Covid. Certo, ci sono paesi in cui un numero importante di persone ha scaricato l’app e quindi è consentito un tracciamento, ma ci sono anche paesi in cui il numero di scaricamenti non basta a fare un calcolo ragionevole dei contagi (in modo tale da prevenirli). L’Italia, nel computo finale, si trova nel mezzo.
Quanta gente ha scaricato le app nel mondo?
La grande eccezione è rappresentata dall’Australia: la sua app, COVIDSafe, disponibile per lo scaricamento già dal 26 aprile, è stata installata da 4.5 milioni di persone, praticamente il 21.6% della popolazione. Un australiano su cinque, circa.
Al secondo posto c’è l’app turca, Hayat Eve Sıgar, installata dal 17.3% dei cittadini (circa 11 milioni di persone).
Al terzo posto, invece, l’app tedesca Corona-Warn-App, scaricata dal 14.4% dei cittadini.
Poi c’è, come abbiamo detto, Immuni, con un 7% di scaricamenti, e ancora Perù (6.8%), Giappone (5%), Arabia Saudita (4.9%), Francia (3.1%) e Indonesia (2.3%). Non arrivano all’1% paesi come Thailandia, Vietnam e Filippine.
Nessuno degli sviluppatori si aspettava un successo planetario, ma il problema è un altro: se non aumentano gli scaricamenti delle applicazioni in poco tempo, sarà pressoché impossibile tenere traccia dei contagi in modo fluido e corretto.
Sono numeri (bassi) che preoccupano e fanno pensare, soprattutto considerando che la pandemia non è alle nostre spalle ma ci siamo ancora in mezzo. C’è chi ha dato la colpa alla paura di una violazione della privacy e della propria libertà, ma la verità è un’altra: crediamo di essere tutti immuni fino a che non siamo i primi ad ammalarci.