Elon Musk sognava di andare nello spazio, da ragazzino, ed è riuscito a realizzare il suo sogno fondando la SpaceX. Nel frattempo, si è immaginato un mondo a ridotto impatto ambientale, all’avanguardia, in cui la gente potesse muoversi utilizzando auto elettriche – ed è nata la Tesla.
Oggi, Elon Musk, imprenditore tra i più famosi al mondo, si spinge sempre più in là e decide di entrare nel cervello umano.
Neuralink, la start up che esplora il cervello umano
Dopo aver fondato Paypal nel 1999, Space X nel 2002 e Tesla nel 2003, diversi anni dopo, nel 2016, Elon Musk fonda Neuralink, una start up specializzata in neurotecnologie e intelligenza artificiale. La società nasce con uno scopo principale: sviluppare interfacce neurali impiantabili e in grado di esplorare e analizzare il cervello umano in modo molto più approfondito rispetto a oggi.
La prima brain machine sviluppata fino ad oggi è grande come una moneta e somiglia a un microchip. Per il momento il test avverrà sui maiali. La demo dei tre porcellini, l’ha soprannominata Elon Musk quando ha presentato i primi risultati raggiunti.
La demo dei tre porcellini
Per presentare il traguardo raggiunto dalla digital transformation e dalla sua Neuralink, Elon Musk ha organizzato la proiezione di una demo dal vivo, per mostrare meccanismi e funzionamenti del dispositivo realizzato dalla sua società. Una volta impiantato il chip nel cervello del maiale (che Musk ha deciso di chiamare Gertrude), è possibile osservare attraverso uno schermo le sue connessioni cerebrali. La dimostrazione è stata un successo, per diversi motivi: tra tutti, la possibilità di osservare da vicino le connessioni e i segnali cerebrali con un sistema nitido e dettagliato mai visto prima. In questo modo sarà possibile monitorare malattie e valutare se c’è una presenza di traumi o lesioni rilevanti.
La grande scommessa di Elon Musk e Neuralink, però, arriva adesso: sperimentare questa tecnologia su un cervello umano entro la fine di questo 2020. Per farlo, Musk sta cercando di rimpicciolire ulteriormente il dispositivo, rendendolo più piccolo, più sottile e più flessibile, come se fosse un capello.
Intelligenza umana e artificiale a confronto
Il sogno di Elon Musk è quello di far coesistere l’intelligenza umana e quella artificiale. Per farlo, Neuralink sta lavorando duramente, dal giorno della sua fondazione, e finora ha sperimentato questi prototipi già su 19 animali diversi. Gli esperimenti si stanno rivelando più o meno positivi, con una percentuale di successo dell’87%. E se fino ad oggi c’è chi ha definito Elon Musk il nuovo Steve Jobs, per la sua attenzione alle nuove tecnologie, adesso c’è chi prova a chiamarlo il nuovo Leonardo Da Vinci, perché il suo amore per l’avanzamento tecnologico è spinto dal desiderio di provare a camabiare il mondo.