Cos’è il Growth Hacking? Per Growth Hacking s’intende quella strategia di marketing che permette all’azienda di crescere il più possibile. Se il Growth Hacking viene eseguito in maniera corretta, si può avere un ottimo ROI (Return of Investment). Vediamo nello specifico quali possono essere le tecniche migliori per fare un ottimo Growth Hacking.
Growth hacking: il giusto target
Per far crescere la propria azienda nel modo giusto, è bene capire qual è il target di riferimento. Per fare Growth Hacking nella maniera giusta è quindi opportuno individuare chi può essere interessato al nostro prodotto.
Fra gli obiettivi del Growth Hacking rientrano anche quello di aumentare i contenuti del 50% cercando di renderli originali e d’impatto. Aumentare i contenuti senza criteri potrebbe risultare controproducente, quindi è necessario capire in che modo poterli aumentare.
Inviare frequenti mail alla cosiddetta customer list è senz’altro un altro punto fondamentale da considerare. Rimanere sempre in contatto con i propri clienti permette loro di credere in un legame consolidato con l’azienda promotrice.
Altro aspetto fondamentale è cercare di diminuire fino al 20% il bounce rate. Sostanzialmente, il bounce rate è la percentuale che rappresenta coloro che visitano il sito per pochi secondi solamente. Questo significa che più il bounce rate è basso, più gli utenti perdurano la loro visita sul sito.
Growth Hacking e trend vecchi
A questo punto, un altro aspetto fondamentale è capire quali sono le piattaforme, i social e, in linea generale, i modi di promuoversi online che sono oramai tramontati. Ad esempio, è piuttosto inutile oggigiorno dare precedenza ad una piattaforma come Myspace (a meno che non si abbia un particolare speranza che risorga ed uno sfegatato attaccamento ad esso), quando Facebook ha ormai il primato assoluto in quanto a traffico d’utenza.
Importante è anche individuare le strategie dei competitor che, a loro sfortuna, non hanno funzionato. In questo modo è possibile non solo notare quando una strategia non funziona, ma anche trovarne una nuova che può fare al caso vostro.
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I tool di Growth Hacking
Utilizzare alcuni piccoli programmi e tool per fare Growth Hacking può senz’altro aiutare. Ci sono molti programmi in rete che vi permettono di far aumentare il traffico all’interno del vostro sito e posizionarsi fra i primi posti nei motori di ricerca.
Fra i tanti possiamo citare SimilarWeb, Sociograph o Fanpage Karma. Similarweb è utilissimo per individuare tutti gli utenti anonimi che navigano all’interno del sito, Sociograph analizza invece caratteristiche di gruppi di utenti (catalogati in base a classificazioni fatte considerando gli interessi singoli degli utenti), mentre Fanpage Karma è utile per verificare la “salute” del nostro sito, evidenziando ad esempio i post che funzionano e quelli che non sono andati granché.
Nonostante questi tool possono aiutare, bisogna pur sempre capire come gestire i dati che ci forniscono. Ad esempio, dopo che si è capito che un post non funziona, non si deve scartarlo a tutti i costi. Si può ad esempio modificarlo e pubblicarlo di nuovo con nuovi input che, probabilmente, interessano ad una fascia di utenti individuata da Sociograph.
Vi possiamo garantire che molti sono stati i disguidi da parte degli utenti in quanto all’utilizzo di tali plugin e alla “fede cieca” in essi. Infatti, numerosi sono i casi di insuccesso e questo perché, nella maggior parte dei casi, l’utente non ha analizzato soggettivamente i dati forniti dai programmi, escludendo magari potenziali vecchi post che all’inizio non hanno funzionato.
Sperimentare nel campo del Growth Hacking
Grandilinee il Growth Hacking ben fatto trova scorciatoie e piccole strategie intelligenti che vi permettono di individuare i punti deboli per rafforzarli. I tool per individuare il numero degli utenti anonimi o per capire quali post funzionano sono molti, ma allo stesso tempo non è facile saperli utilizzare al meglio.
Una strategia per capire se i tool che stiamo utilizzando sono funzionali alle nostre strategie, è paragonare i nuovi risultati del nostro sito (dopo il Growth Hacking) con i risultati ottenuti nella versione precedente.
Se i risultati sono migliorati rispetto al passato, significa che probabilmente stiamo usando i tool nel modo giusto. Se invece i dati sono rimasti perlopiù gli stessi, potrebbe significare che si necessita di adottare strategie differenti.
Capire bene come usare i vari programmi e tool per analizzare traffico all’interno del sito ed i vari post pubblicati sui social richiede esperienza e soprattutto sperimentazione. Detto questo, oltre che della conoscenza di tali programmi, anche un po’ di creatività non guasta mai.