Secondo un sondaggio effettuato da Gartner, condotto nel mese di settembre su circa 200 aziende e professionisti del mondo dell’IT, il 24% degli intervistati ha incrementato gli investimenti nell’Intelligenza Artificiale (AI) e il 42% ha mantenuto le spese invariate da Febbraio, mese in cui è iniziata la pandemia.
La maggior parte delle aziende non ha tagliato le spese per la digital transformation nel mondo della comunicazione e della tecnologia. Al contrario ha spinto a mantenere le stesse spese dell’anno precedente – e in alcuni casi ad aumentare gli investimenti.
Sempre secondo le ricerche di Gartner, il 75% delle aziende continuerà a investire, sia in termini di tempo che di costi, anche dopo l’emergenza sanitaria, quando ci sarà una fase di recupero fisiologico post-pandemia.
Le aziende investono nell’AI, ma non sull’integrazione con le infrastrutture precedenti
Secondo il vice presidente specializzato nelle ricerche di Gartner, Frances Karamouzis:
Gli investimenti delle aziende nel mondo dell’IT non si sono arrestati neppure durante il pieno della pandemia. Il problema, tuttavia, di molte aziende riguarda soprattutto l’incapacità di connettere questi investimenti con il valore di mercato.
Nel frattempo, il 79% degli intervistati ha affermato di aver provato a esplorare il mondo dell’Intelligenza Artificiale, ma solo il 21% conferma di aver fatto il passo successivo, quello riguardante la messa in pratica di tali esperimenti.
I talenti nel mondo dell’IT non mancano, casomai manca la volontà di rischiare
A prescindere dai risultati, è evidente che la responsabilità di tutto questo non riguarda affatto la mancanza di talenti nel mondo dell’Intelligenza Artificiale. Al contrario, i talenti non mancano e la maggior parte dei professionisti del mondo dell’IT affermano di non essere spaventati all’idea di investire maggiormente nell’AI. I limiti, semmai, riguardano alcune preoccupazioni circa la privacy e la sicurezza degli utenti, così come la possibilità di integrare la nuova Intelligenza Artificiale con le infrastrutture già esistenti.
Sempre secondo le ricerche, infatti, il 56% degli intervistati afferma di avere le competenze necessarie per approcciare all’AI in modo intelligente e competente – o tuttalpiù di poter assumere personale competente in grado di fare AI di qualità.
Le questioni da valutare, quindi, sono numerose, ma è importante affrontarle in breve tempo, perché solo così è possibile crescere e rimanere a galla, in questo periodo di crisi già abbastanza faticoso.