Durante il lockdown provocato dalla pandemia del COVID-19, la maggior parte delle persone ha continuato a effettuare acquisti online, riducendo sempre di più lo spostamento dei contanti.
Secondo uno studio condotto da Yoco su 4386 proprietari di piccole aziende, soltanto l’8% ha affermato che non accettava pagamenti in contanti già da prima di Marzo 2020. Già nel mese di Giugno, però, la percentuale è salita al 32%.
Il co-fondatore di Yoco, Carl Wazen, ha dichiarato quanto segue:
Durante l’emergenza sanitaria, le persone hanno rinunciato al contatto fisico. E anche se non ci sono prove che il denaro contante possa trasferire il virus alle persone, c’è ancora molta paura e preoccupazione a riguardo, quindi ci si è spinti verso pagamenti cashless anche per i beni di prima necessità. Resta da vedere, ora, se i pagamenti cashless rimarranno così diffusi e preferiti anche dopo la pandemia o se le aziende decideranno di ritornare ai contanti non appena i clienti si sentiranno più sicuri di poterli maneggiare senza rischi.
Abbracciare l’innovazione per sopravvivere alla crisi
La digital transformation passa anche da qui, dal bisogno di abbracciare un’innovazione come quella dei pagamenti senza denaro contante per poter rimanere a galla nel proprio mercato di riferimento. In questo senso, le imprese dovranno adeguarsi necessariamente a questo cambiamento, perché solo così resisteranno davvero alla crisi che verrà subito dopo la fine dell’emergenza sanitaria.
Sempre secondo lo studio, il 65% delle imprese che hanno accolto i pagamenti cashless afferma che cercherà di mantenere queste modalità di pagamento anche quando usciremo da questa pandemia.
Tuttavia, i costi di gestione sono ancora molto alti, per le aziende: le piccole aziende solitamente hanno un range di spese di gestione che va dal 5 al 15% e che comprende tempo, risorse, sicurezza, transazioni e deposit fee.
D’altro canto, però, i pagamenti cashless (con carta, bancomat, telefono e contactless) sono rapidi, sicuri, immediati e consentono un tracciamento maggiore, anche per ciò che riguarda il pagamento delle tasse, per esempio.
Incentivare anche acquisti piccoli con carte e contactless
Per far sì che i pagamenti senza contanti diventino una vera e propria abitudine, però, è importante che i consumatori si sentano portare a effettuare anche acquisti molto piccoli, quotidiani, come un caffè al bar o un pranzo veloce in una tavola calda. Allo stesso modo, le imprese dovrebbero incentivare queste modalità di pagamento, consentendo ai propri clienti di pagare cashless anche per spese esigue inferiori a un certo tetto minimo.