Il mondo del lavoro è cambiato, alla velocità della luce. Solo nel 2020, le imprese di tutto il mondo hanno dovuto abbracciare il cambiamento e hanno dovuto farlo in fretta, per poter sostenere le esigenze dettate dall’emergenza sanitaria, dal lockdown e dallo smart working.
Non tutti i cambiamenti sono radicali e non tutti sono negativi: quello che le imprese hanno dovuto sostenere in questo periodo ha permesso loro di sopportare la crisi e destreggiarsi in questo mare incerto che è stato – e sarà – il mondo post COVID-19.
Dal giorno alla notte, le imprese hanno dovuto inserire nell’equazione il lavoro a distanza: lo smart working è diventato realtà per tantissime aziende e tantissimi lavoratori. Per questo motivo, si è reso necessario un lavoro di ristrutturazione e implementazione delle infrastrutture digitali. Chi non ha avviato questo processo di cambiamento tecnologico nel 2019 ha dovuto farlo in fretta nel 2020.
Il mondo del lavoro è cambiato, quindi, e ci sono almeno 5 nuove tendenze che trasformeranno il workflow in futuro.
Un mix di forza lavoro in evoluzione
Agilità, trasformazione e bisogno di lavori a distanza nel mondo dell’economia corrente hanno diversificato ampiamente le aziende di tutto il mondo.
Ognuno di questi elementi può essere fornito da personale competente e specializzato in questi settori: per questo motivo, le aziende stanno puntando su lavori sempre più orientati verso il digitale.
Internazionalizzazione dei professionisti
Accettare il lavoro a distanza ha permesso a moltissime aziende di abbattere numerose barriere e rendere i professionisti e i talenti del digitale molto più “globali”. Ci sono nel mondo più di 78 milioni di freelance – e il numero continua a crescere sensibilmente. E se da un lato ci sono finalmente imprenditori pronti ad accogliere questa nuova normalità, dall’altro lato ci aspettiamo che le imprese possano ampliare ulteriormente i propri orizzonti, accettando dipendenti in giro per il mondo
Diversità e inclusione
Prioritarie per tantissime aziende già negli anni scorsi, diversità e inclusione sono ora cruciali per tantissime realtà, soprattutto a seguito di quanto abbiamo vissuto nella prima metà del 2020. un posto di lavoro che sia veramente inclusivo può aiutare a costruire un ambiente di lavoro che sia accogliente, piacevole, stimolante, sicuro.
Esternalizzazione della ricerca di nuove risorse
L’emergenza sanitaria ha portato, prevedibilmente, a una riduzione delle spese per molte aziende, spingendole a investire soprattutto in professionalità versatili e multitasking. Tra le richieste maggiori, professionisti del mondo digitale e dell’IT, in grado di sviluppare competenze anche in ambiti diversi tra loro. Per farlo, hanno deciso di puntare sull’RPO (Recruiting Process Outsourcing), ovvero sull’esternalizzazione dei processi di selezione e ricerca di nuovi collaboratori.
Ripensare il proprio Employer Branding
L’Employer Branding è una strategia di marketing che ha lo scopo di definire la reputazione di un’azienda in quanto datore di lavoro. L’Employer Branding serve a costruire un’immagine aziendale ideale, che corrisponda in qualche modo al posto di lavoro in cui tutti vorrebbero lavorare. Oggi, tutto questo deve cambiare necessariamente, per poter puntare a una qualità migliore, a una flessibilità lavorativa.
Si tratta di un cambiamento, questo, che è solo agli inizi e si appresta a continuare.