Lo sviluppo di competenze e abilità attraverso l’e-learning è stato il grande passo delle imprese durante tutto il 2020.
L’emergenza sanitaria ha ridefinito completamente le priorità per moltissime imprese: chi aveva già cominciato un processo di digitalizzazione negli anni precedenti, non ha avuto particolari difficoltà. Diverso, invece, il discorso per chi si è trovato nel 2020 ha partire da zero, attivando contemporaneamente un processo di e-learning che andasse di pari passo con lo sviluppo e l’esplorazione delle competenze dei propri dipendenti.
Da un certo punto di vista, però, chi nel corso della pandemia si è trovato a ricominciare daccapo ha avuto il grande vantaggio di sviluppare competenze e tecnologia quasi di pari passo, risparmiando perfino tempo, in fin dei conti.
Digitalizzazione non è solo tecnologia, ma anche un nuovo modo di lavorare
La grande digitalizzazione delle imprese sta ridefinendo completamente il loro approccio al business. La digitalizzazione, tuttavia, non riguarda unicamente la tecnologia, bensì si riferisce anche alle modalità di lavoro, che oggi cambiano radicalmente, così come alla lettura dei dati, ormai sempre più importanti per ridefinire un mercato o per prendere decisioni importanti.
Il risultato è che le competenze diventano più strutturate ma anche più fluide e sarà richiesto a buona parte dei dipendenti di avere anche sviluppato competenze in ambito digitale. Questi sono i requisiti di base per la crescita dell’azienda e la ripresa delle attività.
Secondo uno studio condotto da KPMG e Google, lo sviluppo delle cosiddette soft skills guarda sempre più allo sviluppo digitale, anche grazie all’aiuto di supporti audio-video, soluzioni date dall’intelligenza artificiale e basate su scenari ispirati alla vita reale, progetti di ricerca secondari e soluzioni che puntano alla gamification.
Competenze digitali trasversali e per tutti, anche nelle scuole
Le competenze digitali devono diventare trasversali e forse è importante che si cominci a insegnarne l’importanza nelle scuole. I governi del mondo, in questo senso, dovranno collaborare per garantire un inserimento scolastico della digitalizzazione che sia concreto e strumentale, fondamentale per potersi destreggiare al meglio nelle imprese del futuro.
Gli imprenditori, dal canto loro, devono far sì che la digitalizzazione diventi onnipresente in tutti gli ambiti e settori della propria industria, così da poter attuare una rapida crescita della propria infrastruttura digitale. In questo scenario, ben venga l’inserimento di corsi e percorsi creati ad hoc per sensibilizzare i dipendenti a un lavoro sempre più digitale, sempre più fluido, sempre più competente, sempre più multitasking.
I talenti di oggi che entreranno a far parte nelle imprese domani dovranno sviluppare le proprie competenze e abilità tenendo conto necessariamente della digitalizzazione. Lo sviluppo tecnologico sarà parte integrante di ogni reparto e non sarà più solo relegato all’IT. Il futuro è digitale. Anzi, il presente è digitale. Soprattutto nelle imprese.