Amministratore delegato: chi è il CEO e cosa fa

di Mirko Cuneo

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amministratore delegato

Da diversi anni anche in Italia si sente parlare di CEO col significato di amministratore delegato, ma non tutti comprendono quali siano le specifiche responsabilità legate a questo ruolo. 

Mirko, cosa fa un CEO? Di cosa si occupa un amministratore delegato?

Sono diverse le persone che mi porgono queste domande, soprattutto tra gli amici e i conoscenti che conoscono la mia professione: lavoro da oltre vent’anni nell’imprenditoria italiana e ricopro il ruolo di amministratore delegato in una società. Per questo motivo mi rendo perfettamente conto di quanti equivoci ci siano intorno alla definizione di CEO. Questo articolo nasce proprio per spiegare in maniera approfondita chi è l’amministratore delegato e di cosa si occupa all’interno dell’organizzazione.

Il primo aspetto da chiarire è che l’AD è una persona che conosce profondamente le dinamiche aziendali e ha il compito di dirigere l’organizzazione. Si tratta di una figura che influisce non solo sul fatturato ma sul benessere dell’intera impresa

Deve avere competenze trasversali di tipo manageriale, a cui vanno affiancate anche doti personali quali l’intuito, la lungimiranza e una dose abbondante di spirito di sacrificio. Un buon amministratore delegato è anche cosciente dei propri limiti e sa quando è il momento di farsi affiancare per portare al successo l’intera organizzazione.

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Cosa significa CEO?

Il termine CEO, acronimo di Chief Executive Officer, si riferisce alla figura dell’Amministratore Delegato (AD) o Direttore Generale di un’azienda. 

Questo ruolo rappresenta il vertice della gerarchia aziendale e chi lo ricopre è il principale responsabile della gestione e della direzione dell’organizzazione. Il CEO ha un compito fondamentale: sviluppare e implementare strategie che possano portare l’azienda al successo, mantenendo la competitività e il posizionamento sul mercato.

È la persona con la responsabilità massima nella gestione di un’azienda o organizzazione, incaricata di prendere decisioni strategiche, di guidare la visione e la crescita dell’azienda, di ispirare il team e di rispondere ai risultati operativi. 

Il CEO coordina i principali settori aziendali, lavora a stretto contatto con altri dirigenti e riporta generalmente al Consiglio di Amministrazione (Board of Directors), da cui viene anche nominato.

Fai quindi attenzione a non confondere il CEO con il Presidente. La differenza tra queste due figure dipende dal tipo di struttura aziendale e può variare a seconda dell’organizzazione. Tuttavia, il CEO è il massimo dirigente operativo di un’azienda, mentre il Presidente guida il Consiglio di Amministrazione, supervisionando l’orientamento strategico e assicurando che l’azienda segua le linee guida decise dal consiglio.

Chi è l’amministratore delegato in un’azienda?

A questa persona – il CEO può essere sia un uomo che una donna – fanno capo tutti i comparti aziendali, che vanno diretti e coordinati con una visione d’insieme. 

Il CEO non solo stabilisce la visione e gli obiettivi a lungo termine, ma si occupa anche della gestione delle operazioni quotidiane e delle decisioni strategiche. Dunque, si auspica che l’amministratore delegato abbia capacità dirigenziali, di management aziendale, oltreché una preparazione culturale su finanza, economia e comunicazione

Chiaramente una delle qualità essenziali per ricoprire la carica di amministratore delegato è la leadership. Un buon CEO è in grado di ispirare i dipendenti, costruire un team di lavoro efficace e instaurare relazioni positive con partner, investitori e altre figure chiave.

La figura dell’amministratore delegato è espressamente prevista dalla Legge italiana per le aziende statali, pubbliche o private. Larticolo 2381 del Codice civile, infatti, contempla la possibilità di delegare alcune funzioni ad uno o più rappresentanti del consiglio di amministrazione. In effetti, le deleghe possono essere attribuite anche a un comitato esecutivo per rendere le procedure decisionali più snelle e agili.

Non pensare che l’amministratore delegato abbia un potere assoluto e illimitato.

Secondo la legge, la figura che ricopre il ruolo di AD ha l’obbligo di interfacciarsi regolarmente con il consiglio di amministrazione, informando periodicamente i consiglieri sulle decisioni e le scelte relative alla società. D’altra parte, il consiglio di amministrazione supervisiona costantemente l’operato del CEO, valutando decisioni e risultati.

Il CEO è anche incaricato di supervisionare i dirigenti di alto livello, come il CFO (Chief Financial Officer) per le questioni finanziarie o il COO (Chief Operating Officer) per le operazioni aziendali.

Nelle grandi aziende, il ruolo di CEO può includere anche la rappresentanza dell’azienda in eventi pubblici o nelle relazioni con i media, contribuendo alla costruzione dell’immagine e della reputazione aziendale.

Tutti i modi per chiamare l’amministratore delegato

La presenza dell’amministratore delegato non è assolutamente una prerogativa delle aziende italiane. Anzi, sono molti gli ordinamenti esteri che prevedono un ruolo omologo a quello del nostro AD. Il titolo di amministratore delegato è riconosciuto in molti paesi europei oltre all’Italia, come la Svizzera, il Belgio e il Portogallo. 

Ma di sicuro l’appellativo di CEO è quello più noto e diffuso; in effetti, anche in Italia questa sigla viene utilizzata come sinonimo di amministratore delegato

Ma CEO cosa significa realmente?

C.E.O. è termine comune negli Stati Uniti d’America per indicare l’amministratore delegato centrale, ossia il funzionario di grado più alto all’interno di aziende pubbliche o private. Nonostante il termine sia utilizzato in particolare negli USA, sembra che sia di origine australiana e risalga ai primi del ‘900.

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Tornando in Europa, ci si accorge che ogni nazione ha un termine diverso per indicare l’amministratore delegato.

In Gran Bretagna si parla di Managing Director (MD), un dirigente incaricato di occuparsi del benessere e del successo dell’azienda. La legge britannica obbliga ogni impresa titolare di proprietà giuridica ad avere un legale rappresentante. L’obbligo riguarda sia le aziende private che quelle pubbliche, per le quali sono previsti ben due rappresentanti.

Nelle organizzazioni francesi esiste il Directeur Général (DG), detto anche président-directeur général (PDG), perché presiede il consiglio d’amministrazione.  

La Norvegia e la Danimarca hanno l’administrerende direktør (adm. dir.), mentre le aziende svedesi rispondono al verkställande direktör (VD).

Che ruolo svolge l’amministratore delegato? 

Ricoprendo il ruolo di CEO da molti anni, mi rendo conto di quanto possano apparire astratte le responsabilità dell’amministratore delegato. In realtà, il campo nel quale si muove un AD è quello strategico: ha il compito di portare al successo l’azienda attraverso scelte ponderate, anche attraverso la definizione del forecast aziendale, e orientate al benessere dell’azienda e dei dipendenti.

Sì, ok. Ma cosa fa in pratica?

Quando si parla delle responsabilità che fanno capo all’amministratore delegato bisogna sempre soffermarsi sul contesto aziendale in cui opera. Nelle grandi società, in cui c’è una divisione dei ruoli molto capillare, il CEO ha principalmente impegni dirigenziali, ossia prende decisioni sull’intera azienda per incrementare il fatturato.

Nelle imprese di dimensioni medie e piccole – quelle che caratterizzano il tessuto economico italiano – invece, l’amministratore delegato non si occupa solo di strategia ma ha un ruolo più operativo.

Dunque, l’amministratore delegato si può muovere in diversi ambiti:

  • stabilisce gli obiettivi dell’azienda nel medio e nel lungo periodo;
  • studia le strategie migliori per raggiungere i risultati sperati;
  • affida i ruoli manageriali e stabilisce i loro compiti con lo scopo di migliorare efficienza aziendale;
  • valuta l’andamento dell’azienda e, se necessario, cerca valide alternative di crescita.

Se questi sono i compiti generici, va detto che l’amministratore delegato di una PMI può essere coinvolto nell’acquisto dei macchinari, nella scelta delle risorse, nelle decisioni relative ai dipendenti.

Ciò implica una conoscenza particolareggiata dei processi aziendali e dei diversi comparti che gli permetta di cogliere eventuali criticità e/o opportunità all’interno dell’organizzazione. Altresì, un ottimo CEO conosce le dinamiche di mercato e il settore di riferimento, così da potersi relazionare al meglio con figure esterne, quali clienti, investitori, azionisti e partner commerciali.

ceo chi è e cosa fa

Quali sono i compiti del CEO in azienda? 

Nelle mani del CEO viene affidato l’andamento vero e proprio del business; è l’amministratore delegato, infatti, che stabilisce le strategie da mettere in atto e organizza la struttura aziendale affinché sia funzionale, efficiente e di successo.

A differenza del presidente del consiglio d’amministrazione, che si occupa delle formalità e presiede alle riunioni, l’amministratore delegato ha poteri decisionali sull’azienda e ricopre un ruolo più attivo.

In genere, gli vengono riconosciuti poteri decisionali illimitati, in modo che possa agire rapidamente sia nell’allocazione delle risorse, che nei confronti dei dipendenti e delle risorse esterne. Tuttavia, nonostante i poteri amministrativi ottenuti dal consiglio d’amministrazione dell’azienda, la legge vieta di affidare direttamente all’AD i cambiamenti della struttura societaria, le variazioni del capitale sociale (aumenti o riduzioni) e la redazione del bilancio d’esercizio.

Perché il CEO è una figura così importante?

La nomina del CEO è indispensabile per far crescere un business: la persona incaricata, infatti, sa come si amministra un’azienda, ha una visione completa della struttura e dei meccanismi aziendali e riesce a far sì che tutto proceda in maniera armonica nella stessa direzione. 

Per capire meglio cosa fa un amministratore delegato pensa al corpo umano. Il CEO rappresenta il cervello e il sistema nervoso da cui partono tutti gli input per raggiungere qualsiasi tipo di obiettivo.

Che responsabilità ha l’amministratore delegato? 

Abbiamo visto che al CEO viene riconosciuto un ampio potere decisionale, al quale corrispondono responsabilità nei confronti del consiglio d’amministrazione e dell’azienda stessa. In particolare, la legge assegna all’amministratore delegato il compito di adeguare “l’assetto organizzativo, amministrativo e contabile alla natura e alle dimensioni dell’impresa”.. 

“Da un grande potere derivano grandi responsabilità”. Quando penso alle responsabilità dell’amministratore delegato, sento sempre risuonare questa celebre frase di Spiderman. In effetti, dall’accenno che ho fatto alla normativa, si può intuire la portata degli impegni assegnati ad un CEO. Ma vediamone brevemente alcuni.

Stabilisce le strategie aziendali

Come si fa ad aumentare il fatturato?

Il punto da cui deve partire un buon CEO sono le strategie aziendali e le opportunità di crescita. Dopo un’analisi dei processi si possono rivedere le strategie di business, implementando il marketing, la vendita e la comunicazione interna ed esterna.

Firma in nome e per conto dell’azienda

Tra le responsabilità del CEO c’è anche la firma in nome e per conto dell’azienda. In qualità di massimo dirigente, il CEO ha l’autorità legale di rappresentare l’azienda in atti formali, contratti, accordi commerciali e altre transazioni legali. Questa responsabilità implica che il CEO firmi documenti ufficiali, accordi finanziari e contratti che vincolano l’azienda. 

Organizza i reparti e gestisce l’organigramma aziendale

Una delle criticità che riscontro più spesso durante la mia attività di consulenza riguarda l’organizzazione delle aziende. È compito dell’amministratore delegato verificare il funzionamento dei flussi aziendali e riordinare l’organigramma aziendale per migliorare i flussi di lavoro.

Instaura collaborazioni con altre aziende finalizzate al co-marketing o alla funzionalità della filiera

Conoscere le dinamiche aziendali e quelle inerenti al proprio settore è indispensabile per ottimizzare i profitti e ritagliarsi una buona fetta di mercato. 

Se la competenza è basilare per un CEO, uno dei plus più ricercati è l’intuito. L’amministratore delegato, infatti, è colui che va alla ricerca di aziende con cui attivare collaborazioni di valore o da inserire nella propria lista di fornitori. 

Rileva le situazioni critiche e interviene prontamente per risolverle

Una delle responsabilità principali dell’amministratore delegato è la capacità di prevenire e/o affrontare prontamente una crisi aziendale, di tipo esogeno o endogeno. Chiaramente nessuno vorrebbe che la propria organizzazione affrontasse momenti critici. Ciò non toglie che le problematiche possono presentarsi e bisogna essere in grado di saperle fronteggiare riducendo al minimo le perdite.  Il CEO può quindi autorizzare operazioni straordinarie e gestirle personalmente. 

Informa regolarmente il consiglio d’amministrazione

Infine, la legge prevede che il CEO riferisca periodicamente al consiglio di amministrazione sull’andamento dell’azienda e sul suo operato.

Differenza tra CEO e CFO

Come abbiamo già ampiamente spiegato, il CEO è il massimo dirigente di un’azienda e ha la responsabilità generale di guidare la strategia aziendale e gestire le operazioni quotidiane. Supervisiona l’intera organizzazione, stabilisce obiettivi a lungo termine e si assicura che ogni reparto lavori per raggiungere i risultati aziendali.

Il CFO (Chief Financial Officer), invece, è il direttore finanziario e si occupa specificamente della gestione finanziaria dell’azienda. Le sue responsabilità includono la pianificazione finanziaria, l’analisi dei bilanci, il controllo dei costi, la gestione del budget e delle risorse finanziarie, nonché la supervisione dei processi contabili e di reporting. 

Sintetizzando, possiamo dire che il CEO si concentra sulla gestione globale e la visione d’insieme dell’azienda, mentre il CFO è responsabile della salute finanziaria e della strategia economica.

Come diventare CEO di successo 

Avere un’organizzazione fiorente non è di certo uno scherzo, soprattutto in un momento storico in cui molti imprenditori si trovano in forte crisi. La crescita del fatturato, dunque, non è scontata ma è il risultato di una serie di elementi favorevoli tra i quali rientra anche l’amministratore delegato.

Se l’azienda vende prodotti di qualità ma non riesce a distribuirli nel modo giusto non ha prospettive di crescita. Lo stesso discorso vale per le organizzazioni che vantano una buona forza vendita ma non conoscono il proprio target. Ogni azienda ha bisogno di qualcuno che sappia mettere insieme i tasselli e riesca a creare un tutto armonico e funzionale: e questo è il CEO.

Ma scegliere una figura valida da nominare amministratore delegato non è di certo semplice. Come non è facile ricoprire il ruolo di CEO, e di questo parlo per esperienza personale. Le competenze necessarie sono infinite e il rischio di fallimento è sempre in agguato. 

Per non trovarti ad affrontare questo peso da solo contattami per una consulenza. Confrontarsi con una persona più esperta può essere estremamente proficuo e di certo può aiutarti a focalizzare meglio le tue responsabilità.

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Mirko Cuneo

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