Ci sono tantissimi settori che hanno subito una battuta d’arresto piuttosto critica durante l’emergenza sanitaria. Nessuno, però, è paragonabile alla ristorazione.
Secondo una stima, più di 70.000 ristoranti hanno chiuso i battenti negli Stati Uniti e in Italia il dato certamente non è meno preoccupante. Sono tempi precari e difficili e prevedere come sarà il futuro della ristorazione non solo non è incoraggiante ma è anche oggettivamente difficile.
I cambiamenti, però, non sono sempre negativi: a volte ci spingono a rinnovare la nostra impresa, a mettere in discussione le nostre certezze e a metterci in discussione, nonostante tutto.
Il COVID-19 ha imposto alle imprese, così come alla ristorazione, numerosi cambiamenti e adattamenti alla “nuova normalità”. Ecco cosa resterà, probabilmente, a fine pandemia.
Standard igienici elevati e pagamenti cashless
I ristoranti hanno sempre dovuto mantenere standard igienici molto elevati. Con l’arrivo della pandemia del COVID-19, l’asticella della pulizia e della sterilizzazione si è inevitabilmente alzata.
Dopo la pandemia, per poter attirare i clienti nel proprio ristorante, i ristoratori dovranno continuare a mantenere questi standard molto alti, così da non rischiare di perdere guadagni nel tempo.
La ristorazione post COVID-19 non sarà più solo in presenza. Gli italiani, e non solo, si sono abituati a mangiare cibo da asporto o ad acquistare online. Per poter sopravvivere a crisi e cambiamenti futuri, quindi, le imprese dovranno aumentare le offerte digitali, favorendo dove possibile i pagamenti cashless e contactless. L’offerta variabile, poi, dovrebbe continuare anche nel menu, con proposte alimentari variegate e più originali, così da spingere i clienti a ritornare anche in futuro.
Gli spazi fisici cambieranno: sono già cambiati, a dire il vero, ma in futuro dovranno adattarsi sempre di più a queste nuove esigenze, fatte di distanziamento fisico e spazi aperti.
Accogliere il cambiamento – e farlo al più presto
Tutte le imprese devono cambiare, per tenere il passo di questa nuova economia. Soprattutto il mondo della ristorazione. Occorre pensare a metodi alternativi che siano in grado di soddisfare i clienti e li spingano, soprattutto a ritornare. Forse i prezzi dovrebbero essere più accessibili, in futuro, e i pagamenti dovrebbero essere sempre più digitali. Non tutti sono pronti, però, a questo passaggio così radicale, nonostante i tempi siano effettivamente maturi per tutti.
Ci vorrà un po’ di tempo, forse, perché tutti si adattino a questa nuova normalità, ma questo cambiamento deve avvenire al più presto, altrimenti uscire dalla crisi sarà via via sempre più complicato.