L’Austria ha intenzione di chiedere alle grandi piattaforme online come Facebook e Google di cancellare i contenuti illegali, pena una multa salatissima che può arrivare fino a 10 milioni di euro.
È stato il governo austriaco a comunicarlo nei giorni scorsi, soprattutto a seguito del disegno di legge sull’odio online, che punta sulle grandi piattaforme online, quelle con più di 100.000 utenti unici e guadagni superiori ai 500.000 euro annui.
Il ministro della giustizia austriaco, Alma Zadic, ha intenzione con questa legge di consentire alle vittime di odio online di poter ottenere una copertura legale a costi contenuti.
Secondo Zadic, infatti:
Internet non è un posto in cui non ci sono leggi. Le nostre leggi devono essere applicate anche online.
Cosa prevede la legge austriaca?
La legge austriaca contro l’odio online prevede anche una procedura rapida, gratuita per i primi tre anni, che permetterà alle vittime di odio online di ottenere un decreto ingiuntivo in pochissimi giorni. Le piattaforme online, dal canto loro, saranno obbligate a creare un sistema di segnalazione più accessibile e dovranno, poi, inserire in modo visibile il contatto di una persona fisica che dia supporto agli utenti e crei un report annuale su tutte le segnalazioni effettuate.
Non solo, le piattaforme online dovranno eliminare nel giro di 24 ore dalla segnalazione il contenuto incriminato e avranno 7 giorni in tutto per poter agire. In caso contrario, il governo austriaco potrà applicare una multa fino a 10 milioni di euro. Facebook, al momento, ha deciso di non rilasciare dichiarazioni particolari a riguardo.
La nuova legge austriaca sta prendendo posizioni anche sul cosiddetto “upskirting”, una pratica che prevede lo scatto di una foto alle parti intime di una persona senza il suo consenso. La pena prevista, in questo caso, è fino a un anno di reclusione.
ISPA chiede aiuto a tutti i paesi europei
L’associazione austriaca per i servizi digitali, ISPA, rappresenta più di 200 compagnie in Austria, inclusi Google Austria GmbH e Facebook Germany GmbH, e ha accolto la legge positivamente. Dal canto suo, però, adesso chiede anche il supporto delle altre associazioni europee. I crimini d’odio online devono essere frenati e regolamentati, in qualche modo. Non è ammissibile che il cyberbullismo non sia ancora un crimine realmente perseguibile dalla legge, così come non è ammissibile che le piattaforme online non siano costrette a rimuovere rapidamente certi contenuti.
Come affermato in una dichiarazione dai membri di ISPA:
Solo una regolamentazione europea uniformata può diventare uno standard di successo e affermarsi in tutto il mondo. I percorsi individuali non possono andare troppo lontano.
In tutto il mondo, infatti, la preoccupazione per i contenuti inappropriati e illegali cresce a dismisura. La legge tedesca del 2018, però, ha avuto un impatto oggettivamente limitato e ha spinto, Berlino, a chiedere aiuto all’Unione Europea per poter contrastare questa terribile abitudine che è diventata l’odio online.
Preoccupazioni a parte, la legge austriaca sarà presentata in parlamento a breve e dovrà essere approvata prima di poter essere applicata come dovrebbe.