“Brand Journalism” è un nuovo modo per dire “Content Marketing”? A una prima occhiata potrebbe sembrare. Ma ti posso assicurare che non è un termine moderno coniato dai marketers per rendere più autorevole il proprio lavoro.
Andiamo per gradi.
Negli ultimi decenni le persone sono state sempre più bombardate da strategie di marketing e pubblicità. Annunci, post, banner, tutto le incita a comprare. Non è possibile aprire un’applicazione, un sito web o guardare un video senza che appaia un messaggio pubblicitario o si azioni qualche altro strumento di marketing.
E ciò viene fatto sistematicamente da tutte le aziende.
A cos’ha portato questa tendenza? A rendere le persone estremamente diffidenti.
Se, inizialmente, il marketing e la pubblicità servivano per far scoprire ai consumatori un brand, un prodotto o un servizio, ora sono diventati eccessivi. In poche parole, i consumatori hanno smesso di fidarsi delle aziende. Ancora peggio, sono infastiditi dai metodi che le aziende stesse sfruttano per direzionare le decisioni d’acquisto.
E proprio in questo contento si è fatto strada il brand journalism.
Le aziende che stanno sperimentando il brand journalism sono diventate più “umane”, hanno creato una relazione con la propria audience e questo, automaticamente, ha portato le persone a fidarsi e ad acquistare di più.
Vorresti raggiungere anche tu questi risultati? Prenota una consulenza e discutiamo insieme di come migliorare la comunicazione della tua azienda. Se, invece, la tua curiosità non è ancora sazia vai avanti con la lettura e scopri come il brand journalism può fare la differenza oggi.
Cos’è il brand journalism e come nasce
Potremmo tradurre il termine inglese “Brand Journalism” con quello italiano “Giornalismo d’impresa”.
Come dice il nome stesso, il brand journalism consiste nel raccontare delle storie su un’azienda avvalendosi di uno stile giornalistico.
In parole povere cosa significa?
Non bombardare i tuoi potenziali clienti con messaggi aggressivi nei quali gli dici cosa dovrebbero comprare e perché dovrebbero farlo. Ma piuttosto raccontare loro delle storie sull’azienda, sul settore nel quale opera, sui temi che lo animano, sui valori che ispirano le persone presenti al suo interno.
Ciò significa che i brand sono diventati a loro volta dei media.
Ma stiamo parlando di media molto specifici, che offrono contenuti pensati per generare valore nei confronti di un determinato target, i clienti tipo.
E chi è stato il primo ad avere l’idea di introdurre il giornalismo nelle aziende?
Pensa, è stato il Chief Marketing Officer di McDonald’s.
Larry Light, nel 2004, ha acutamente dichiarato che nessuna tipologia di pubblicità è in grado di raccontare l’intera storia di un marchio. E fu proprio lui ad adottare una tecnica che all’epoca era del tutto nuova, quella del brand journalism.
Pensava infatti che fosse il modo perfetto per comunicare al mondo cosa succedeva all’interno di una determinata azienda. Non credeva nei tradizionali strumenti di marketing e pubblicità, quanto piuttosto nella produzione di contenuti di valore, scritti in uno stile giornalistico ma che al contempo sfruttassero i canali digitali.
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Sembra una strategia molto interessante, ma la domanda principale rimane sempre: perché investire in questa attività?
Per i molteplici vantaggi che ti può portare:
- Aumenta il tuo bacino d’utenza: la creazione di contenuti informativi interessanti, e di settore, può attrarre molti appassionati che vogliono rimanere aggiornati sull’argomento e sulle ultime novità (molto più di quanto li attrarrebbe un giornale generalista, perché da te sanno di poter trovare informazioni preziose sul tema di cui sono interessati);
- Incrementa la reputazione aziendale: prima di vendere qualcosa ai tuoi potenziali clienti, gli fornisci delle informazioni utili e interessanti attraverso approfondimenti e reportage, e in questo modo ti distingui come esperto del settore;
- Crea relazioni significative con i clienti: magari una persona è potenzialmente interessata a ciò che vendi ma ancora non sa che esisti, al contrario è interessato al tuo settore e cerca in rete notizie, perciò scrivendo e pubblicando storie puoi attrarre la sua attenzione per trasformare quella persona, con il tempo, in un nuovo cliente;
- Umanizza l’azienda: permette di stabilire una connessione, un legame sincero e trasparente con il pubblico, il quale non ti vedrà solamente come un’azienda fredda che vuole vendergli qualcosa ma come un insieme di persone che lavorano perché hanno ideali, valori e obiettivi.
Ciò significa che, diventando un punto di riferimento per i consumatori attraverso la produzione di contenuti settoriali di valore, puoi trovare anche nuovi clienti.
Insomma, non sembra tanto diverso da quello che fa il marketing…
E invece, come ti dicevo all’inizio, tra le due strategie esiste una sostanziale differenza che permette a una di raggiungere l’obiettivo mentre l’altra rimane obsoleta.
Differenza tra brand journalism e content marketing
Partiamo da cos’hanno in comune.
Brand journalism e content marketing vogliono aumentare la consapevolezza del marchio, comunicare qualcosa ai consumatori e, sostanzialmente, aumentare le vendite. E lo fanno attraverso la produzione di contenuti multimediali.
Fin qui, nulla di diverso.
Ciò che cambia è il modo in cui lo fanno.
Il content marketing:
- Punta a vendere;
- Produce contenuti per aumentare la domanda di un prodotto o servizio;
- Si concentra su un particolare messaggio;
- Genera lead;
- Chiunque può farlo.
Il brand journalism:
- Racconta storie;
- Produce contenuti per generare valore;
- Si concentra sulla vision aziendale;
- Crea il giusto contesto per veicolare i messaggi del brand;
- Se ne occupano giornalisti e scrittori.
Se chiunque può fare content marketing, non tutti possono fare brand journalism.
Il giornalismo d’impresa non è stato chiamato così a caso. È una vera e propria forma di giornalismo, tanto che molti giornalisti e scrittori si stanno spostando dalle tradizionali testate alle aziende.
Per creare contenuti giornalistici, infatti, è necessario essere esperti di un determinato settore e argomento, saper scrivere in modo autorevole ed essere trasparenti e onesti. Queste caratteristiche differenziano i contenuti creati nel brand journalism rispetto a quelli creati dal content marketing.
Qualche esempio di brand journalism
Come mai ho deciso di parlarti del brand journalism?
Perché alcuni big si sono lanciati nel giornalismo d’impresa e hanno ottenuto dei risultati davvero strabilianti. Hanno migliorato la loro reputazione, il posizionamento che avevano sul mercato e, ovviamente, hanno anche aumentato il numero dei clienti.
Il primo esempio che voglio farti è quello di Coca-Cola.
Nel 2014 l’azienda decise di trasformare il proprio sito istituzionale nel Coca-Cola Journey, una sorta di magazine dove man mano venivano pubblicati contenuti redatti con stile giornalistico legati strettamente al marchio.
Navigando sul sito ufficiale troverai diverse categorie che vanno dal mondo Coca-Cola alla sostenibilità. All’interno di ciascuna sono presenti contenuti con notizie, curiosità e approfondimenti creati con l’intenzione di istruire il pubblico ma anche di attrarlo sempre di più all’interno dell’ecosistema aziendale.
Il secondo esempio che ti porto è quello del brand Patagonia.
L’azienda si è posizionata nel mondo per la produzione di abbigliamento sportivo e outdoor. Il fondatore del marchio, Yvon Chouinard, è un profondo amante della natura. Questo ha ispirato non soltanto la creazione di una linea tra le più famose al mondo per l’attività all’aperto ma anche l’attenzione all’ambiente dell’azienda.
Sul sito ufficiale è stata creata una sezione chiamata “Storie” nella quale sono raccolti articoli incentrati sulla sostenibilità, sull’aiuto all’ambiente, sulla riduzione degli sprechi, sulle bellezze naturali e sulle imprese di persone che si sono distinte in questo senso.
Il brand journalism aiuta Patagonia non soltanto a vendere dell’abbigliamento, ma a sensibilizzare le persone sull’importanza di salvaguardare l’ambiente e di vivere in armonia con esso.
Ti sarai accorto che, soltanto leggendo questa breve introduzione che ti ho fatto, la tua simpatia per il marchio è inconsapevolmente aumentata.
Allora perché non fare lo stesso nella tua azienda?
Porta il brand journalism nella tua azienda per comunicare la tua identità
Vuoi davvero aumentare i tuoi clienti? Oggi non puoi pensare di farlo senza il brand journalism.
Il giornalismo d’impresa rappresenta una grandissima opportunità per accrescere la consapevolezza del marchio e attrarre persone interessate ai tuoi prodotti o servizi.
Finora, avrai sicuramente cercato di ottenere questi risultati attraverso il content marketing. Ma ora non è più possibile, perlomeno non con i numeri che potevi ottenere fino a qualche anno fa. Le persone sono sature di contenuti, sono abituate a vederne ovunque e non gli prestano più l’attenzione di una volta.
Raccontare storie, e sfruttare i canali digitali per veicolarle, è diventato il mezzo per posizionare la tua azienda e ottenere nuove persone davvero interessate a ciò che produci.
E per riuscirci devi anche conoscere i giusti strumenti per raggiungere il pubblico in target.
Se anche tu pensi che il brand journalism sia la strada giusta per portare la tua azienda a un livello superiore, prenota subito una consulenza insieme a me. Tracceremo insieme la strategia migliore per la tua azienda, ti spiegherò quali sono gli strumenti più adatti e come imparare a usarli.
Cosa aspetti? Tantissime realtà si sono già mosse verso questa direzione e hanno ottenuto risultati di gran lunga superiori alle aspettative. Ora è il momento della tua azienda!