Il lockdown ha modificato le abitudini delle persone, sia dal punto di vista sociale che dal punto di vista economico. La maggior parte delle persone ha cominciato a lavorare in smart working e probabilmente continuerà a farlo ancora a lungo. Il vero cambiamento, però, riguarda proprio le abitudini personali.
La crisi economica e la rimodulazione delle priorità hanno fatto sì che la maggior parte delle persone modificasse sensibilmente le proprie abitudini di acquisto. Gli utenti hanno modificato in poco tempo i loro interessi, le loro ricerche, i loro bisogni. In breve, la psicologia del cliente ha subito un’evoluzione.
Recentemente, Facebook ha commissionato un report sui consumatori chiamato Deloitte’s Digital Tools in Crisis and Recovery (gli strumenti digitali durante la crisi e la ripresa economica).
Aumentano gli acquisti online verso piccole realtà locali
Secondo il report, i consumatori utilizzano gli strumenti digitali per contattare nuove aziende e acquistare presso di loro. La maggior parte di queste persone è passata ad acquistare presso le piccole imprese locali. La ragione è dovuta a questioni legate al lockdown, principalmente. Per molti, però, è un modo per supportare le aziende in crescita.
Stando ai dati raccolti, il 48% dei consumatori ha aumentato gli acquisti online durante il lockdown. Il 40%, invece, ha aumentato l’utilizzo di social network e applicazioni di messaggistica istantanea per raccomandare prodotti o aziende.
Leggiamo dalle parole dell’inchiesta:
Quasi due terzi dei consumatori intervistati che hanno cambiato le proprie abitudini di acquisto confermano di averlo fatto utilizzando gli strumenti digitali che avevano a disposizione. I consumatori sembrano voler continuare a sfruttare gli strumenti digitali in questo modo anche dopo il lockdown e questo forse comporterà un vero e proprio cambiamento strutturale.
I consumatori continueranno a comprare dai local anche dopo la pandemia
I consumatori si spingono sempre di più verso le piccole imprese, dunque, soprattutto quelle locali. Probabilmente perché più facili da raggiungere, soprattutto durante un lockdown, ma anche per sostenere le realtà più in difficoltà. Secondo la ricerca, è il 60% delle persone intervistate ad aver ammesso un cambiamento di tendenza di questo tipo, che le ha portate a spingersi verso realtà più piccole e più vicine al proprio territorio di appartenenza. Tra queste, un buon 30% conferma che continuerà su questa rotta anche quando l’emergenza dovuta al Coronavirus si calmerà.
Continua a rivelarci il report:
Da quando il Coronavirus ha preso piede, tantissime persone hanno modificato le loro abitudini di acquisto a 360°, sia in base a ciò che solitamente acquistavano, sia in base a dove solitamente lo facevano.
I dati relativi al report si riferiscono a consumatori sparsi lungo 13 mercati nel mondo: Australia, Brasile, Francia, India, Indonesia, Italia, Messico, Nuova Zelanda, Filippine, Spagna, Sri Lanka, Gran Bretagna e Stati Uniti.
E tu, hai percepito questi cambiamenti?