Cos’è il Cyber Risk? Ne hai mai sentito parlare? Si tratta del rischio informatico, nonché del pericolo più temuto da tutte le aziende, comprese quelle italiane.
Secondo il rapporto Allianz Risk Barometer 2019 realizzato da Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS), il Cyber Risk è ciò che più spaventa le imprese distribuite sull’intero territorio mondiale.
Violazioni di dati, scandali sulla privacy e interruzioni IT hanno reso il rischio informatico una delle principali preoccupazioni, che ha ispirato norme più severe per ciò che riguarda la protezione degli utenti.
Gli incidenti di cyber risk provocano perdite milionarie; si parte da poco più di 2 milioni di euro (rispetto a quasi 1,5 milioni di euro per un incendio) fino ad arrivare a centinaia di milioni di danni.
Si tratta del rischio più temuto di attivazione della BI, poiché spesso i dati, le piattaforme di servizi o i gruppi di clienti/fornitori sono le risorse primarie delle aziende.
Non è da escludere che gli incidenti informatici siano all’origine di controversie, tra cui le “class action”.
Definire il rischio informatico equivale a risolvere un’equazione matematica. Il Cyber Risk è uguale al prodotto di V (Vulnerabilità dei sistemi) x T (Threat, ovvero il numero di minacce sulle vulnerabilità) x I (Incident, cioè impatto dell’incidente).
Così facendo si calcola l’ammontare del rischio informatico, ovvero il potenziale valore economico equivalente ai danni subiti
Quali sono gli altri rischi che maggiormente spaventano le aziende a livello mondiale? In ordine di punteggio troviamo i Cambiamenti climatici (all’8° posto) e la Carenza di manodopera qualificata (al 10° posto della classifica).
Da non scordare, inoltre, i Cambiamenti legislativi e regolamentari, a causa di eventi come la Brexit, le guerre commerciali e le tariffe.
In Italia i pericoli aziendali che più preoccupano sono: l’Interruzione di attività (al 1° posto), i Cyber Risk e le Catastrofi naturali (entrambi al 2° posto pari-merito).
Le nuove tecnologie aiutano le aziende con sistemi avanzati per combattere i rischi; tuttavia, l’alto numero di macchinari connessi sviluppa possibili problematiche legate alla sicurezza, alla protezione dei dati, alla continuità operativa e alla possibilità di guastare infrastrutture portanti.