Nel mese di marzo, l’Italia ha registrato un forte ribasso nella vendita e nell’immatricolazione di auto nuove e usate.
La situazione spaventa, poiché, una volta terminata la crisi, molte fabbriche potrebbero non essere in grado di tornare alla normalità.
Le incertezze sono tante; la possibilità di non riuscire a ripartire è concreta. Il settore automotive rischia la perdita di oltre 30.000 lavoratori italiani (pari al 20%).
L’allarme giunge direttamente da Michele Crisci, Presidente Unrae:
“Il Covid-19 sta mettendo in crisi l’intera filiera automobilistica. Le aziende non hanno più liquidità, ma le spese continuano.
La ripartenza del settore necessita di 3 miliardi di euro nei prossimi 18 mesi per garantire risultati concreti.
A tal proposito, l’Unrae ha deciso di sostenere attivamente i lavoratori, salvaguardando il settore con operazioni studiate ad hoc.
I servizi pubblici fondamentali continueranno, attiveremo incentivi finalizzati all’acquisto per un ritorno economico”.
L’Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) è un’associazione di categoria del settore automotive.
E’ nata nel 1950, è composta da case automobilistiche straniere che distribuiscono autovetture in Italia (inclusi veicoli industriali, autobus, gruppi frigoriferi, rimorchi, caravan ed autocaravan).
L’associazione svolge attività istituzionali legate alla mobilità, collaborando con i principali Enti e Ministeri. Supporta l’intera attività con studi e statistiche di settore.
Questo è il caso del nuovo processo immatricolativo, nato per immatricolare i veicoli tramite la smaterializzazione del Certificato di Conformità, con un collegamento telematico.
Unrae fa parte delle più importanti Associazioni nazionali e delle rappresentanze di impresa, tra cui Confcommercio e Confindustria.