Molte aziende di e-commerce temono di dover modificare i propri modelli di business dall’oggi al domani, con costi imprevisti e cali delle entrate.
Le industrie tecnologiche vorrebbero che la legge sulla protezione dei dati personali tenesse conto di queste giustificate paure, incerte sul futuro e sulle ramificazioni delle attività.
Alcuni esperti del settore dicono che attualmente continuerebbero a sussistere diverse ambiguità nel progetto di legge.
La prima bozza fu pubblicata lo scorso anno, subendo in seguito un rigoroso processo di consultazione. Il Ministero dell’elettronica e della tecnologia informativa ricevette oltre 600 reclami, tenuti nascosti al pubblico.
La legge sulla protezione dei dati, una volta approvata, verrà applicata a tutti i settori, non solo alle società Internet o tecnologiche.
“Non vediamo l’ora di rivedere il testo completo del disegno di legge; il nostro scopo è quello di ridurre le barriere elettroniche che aggraverebbero l’incertezza degli investimenti” – afferma Kumar Deep, country manager India del Consiglio dell’industria informatica.
Le imprese di e-commerce sono state costrette ad effettuare numerose modifiche di business, per via del cambiamento riguardante gli investimenti diretti (deciso dal Governo all’inizio di quest’anno).
“Quando sono entrate in vigore le nuove norme sugli IDE del commercio elettronico, abbiamo dovuto cambiare molti dei nostri processi. Speriamo che i modelli di business vengano d’ora in poi compresi; vogliamo l’opportunità di esprimere il nostro punto di vista.” – dichiara un alto sostenitore delle politiche pubbliche.
“Le ambiguità riguardanti la raccolta dei dati comportano inutili oneri di conformità per le aziende, ostacolando gli affari” – dichiara Salman Waris, socio dirigente di TechLegis Advocates & Solicitors.
In conclusione, le norme avverse sulla localizzazione e sull’elaborazione dei dati potrebbero influenzare negativamente le aziende di e-commerce. Tuttavia, tale procedimento aumenterebbe la trasparenza online.
“Il disegno di legge si riferisce inoltre all’istituzione delle autorità per la protezione dei dati (in India). Le organizzazioni vorrebbero ricevere maggiori delucidazioni al riguardo” – afferma Jaspreet Singh, Partner di Cyber Security, EY.