Facebook sta modificando diverse impostazioni della sua piattaforma. Recentemente, ha comunicato che il cambiamento maggiore riguarderà i gruppi, soprattutto per ridurre il rischio di commenti pericolosi, bullismo, disinformazione e fake news.
Gli amministratori e i moderatori dei gruppi su Facebook dovranno, quindi, sottostare a nuove regole e farne rispettare altrettante agli utenti, così da evitare di violare gli standard della comunità social più diffusa al mondo.
Secondo le nuove impostazioni di Facebook, se un amministratore o un moderatore di un gruppo è stato bloccato dal social network, non sarà più in grado di creare gruppi e pagine per un periodo di tempo definito.
Rischiano il ban tutti i post che incitano a odio e discriminazione
I post interni ai gruppi, creati dai membri, se non rispettano gli standard della Community, rischiano di essere bannati e i post successivi dovranno essere sempre approvati per un periodo di tempo di circa 30 giorni.
Stando alle parole di Facebook:
In questo modo impediremo ai post di essere visti da altri fino a che un amministratore o moderatore non li approverà e li riterrà, così, idonei per la comunità online. Se il moderatore o l’amministratore dovesse approvare post che in qualche modo violano gli standard della comunità, Facebook potrà rimuovere il gruppo direttamente.
Tra le operazioni avviate da Facebook, ci sarà poi la rimozione di gruppi che da diverso tempo sono senza amministratore.
Continua Facebook a spiegare le novità:
Nei prossimi tempi, se un amministratore decide di fare un passo indietro, può invitare uno dei membri a diventare amministratore del gruppo. Se nessuno si fa avanti e decide di prendere il posto del vecchio amministratore, Facebook suggerirà ai responsabili del gruppo di aggiungere al gruppo chiunque fosse interessato a ricoprire quel ruolo. Se nessuno dovesse accettare questa “responsabilità”, Facebook potrà decidere di archiviare il gruppo fino a data da destinarsi.
Facebook lotta contro la disinformazione e l’odio organizzato
Lo scopo principale, comunque, sarà quello di controllare meglio i gruppi su Facebook, per ridurre all’osso il rischio di disinformazione e fake news, ma anche per monitorare più da vicino tutti quei gruppi, privati o segreti, che focalizzano le loro azioni per fare del male a qualcuno, con insulti e cyberbullismo. È un grande impegno, quello di Facebook, che in questo 2020 sta finalmente diventando una realtà concreta.
Nel corso del 2020, Facebook ha rimosso 1.5 milioni di contenuti all’interno di gruppi che non rispettavano gli standard della comunità, perché incitavano in qualche maniera al cosiddetto “odio organizzato”. Oltre 12 milioni di contenuti, invece, sono stati rimossi perché contenevano messaggi di odio.