Il mondo dei pagamenti virtuali si sta evolvendo e Facebook non ha intenzione di rimanere indietro. Libra non è l’unica grande novità di Facebook: il colosso dei social media ha svelato Facebook Pay.
Si tratta di un nuovo servizio realizzato per semplificare sia gli acquisti che i trasferimenti di denaro nell’app di Facebook.
Una volta impostato il metodo di pagamento preferito, sarà possibile svolgere le seguenti azioni:
- acquistare con facilità biglietti per i concerti;
- acquistare prodotti su Marketplace;
- contribuire alle raccolte fondi.
Il nuovo strumento è configurabile su più app. A partire da questa settimana, l’app principale di Facebook e Messenger supporteranno Pay negli Stati Uniti. Instagram, WhatsApp e gli altri Paesi del mondo dovranno attendere.
Per scongiurare eventuali problemi di sicurezza e privacy, sarà possibile richiedere un codice PIN (o dati biometrici) per effettuare gli acquisti online. Tutti i dati saranno crittografati e monitorati per frode.
La cronologia degli acquisti non verrà condivisa al di fuori dell’app. I numeri del conto bancario e della carta di credito non serviranno per personalizzare l’esperienza.
Gli acquisti di Facebook Pay influenzeranno la comparsa degli annunci pubblicitari, proprio come accade in Google.
La nuova funzione sarà separata dal portafoglio Calibra, utilizzato per gestire la criptovaluta Libra. Gli utenti di Venmo o Apple Pay non avranno difficoltà nell’usare Facebook Pay.
L’unica differenza sarà la convenienza all’interno dell’ecosistema di Facebook.
Gli utenti daranno fiducia al social network nonostante i problemi di privacy? Si fideranno a pagare online con il nuovo servizio?
Gli esperti del settore non nascondono forti dubbi sulle politiche per la privacy del social network, compresi i servizi finanziari come Libra.
Attualmente Facebook Pay non mostra evidenti problematiche in superficie; ciò non sarà tuttavia sufficiente per rassicurare i funzionari.
C’è anche la questione sulla fiducia pubblica, non meno importante. Molti utenti sono stati “ingannati” fornendo dati sensibili a Facebook. Le informazioni di pagamento sono ancora più riservate, spaventano chi si trova costretto a condividerle.