Il sito Fiverr, già presente in Francia, Germania, Spagna e Paesi Bassi, sbarca anche in Italia, pronto a collegare aziende di ogni genere a freelance qualificati.
La piattaforma propone otto settori differenti tra cui scegliere:
- Grafica e Design;
- Digital Marketing;
- Scrittura e Traduzione;
- Video e Animazione;
- Musica e Audio;
- Programmazione web;
- Tecnologia.
Fiverr nasce nel 2010; i suoi uffici sono sparsi in tre continenti. La società ha chiuso il l 2019 con un fatturato pari a 107,1 milioni di dollari. Le sue azioni sono addirittura quotate alla Borsa di New York.
Qual è lo scopo del sito? Migliorare l’attuale modo di lavorare nel campo del social media marketing, facilitando le operazioni, rendendole più efficienti, proprio come accade nei marketplace tradizionali.
Fiverr include un catalogo di servizi che si basa su SKU, seguendo il modello Service-as-a-Product (SaaP). Ciò garantisce sicurezza e trasparenza agli acquirenti in cerca di professionisti sulla piattaforma.
L’utilizzo del sito in Italia è aumentato con il diffondersi della pandemia. Tra febbraio a marzo 2020 infatti, il nostro Paese ha registrato un aumento pari al 220%.
“L’italia ha una base molto ampia di PMI e lavoratori autonomi, che negli ultimi mesi hanno dimostrato eccezionali progressi nella trasformazione digitale imprenditoriale” – dichiara Micha Kaufman, Founder e Ceo di Fiverr.
“La versione italiana di Fiverr porterà numerosi vantaggi, aiutando gli utenti a trovare lavoro. Le aziende potranno scovare con più facilità i lavoratori di cui avranno bisogno”.
La piattaforma debutterà con un sito nuovo di zecca, affiancato da un’app riadattata per gli utenti locali, con servizi geolocalizzati e un’ampia rete di freelance nazionali.
“L’arrivo di Fiverr in Italia, è per noi una grande gioia. L’espansione internazionale della società punta a creare ulteriori opportunità nel mondo lavorativo digitale” – spiega Peggy de Lange, Vice President of International Expansion di Fiverr.
“Il sito italiano offrirà esperienze migliori ai naviganti, contribuendo all’acquisizione di nuovi utenti interessati ai servizi digitali”.