Girlboss è un social network femminile di stampo professionale, nato per promuovere la parità dei generi e l’attività lavorativa delle donne.
Sophia Amoruso è fondatrice e amministratrice delegata della piattaforma, una sorta di LinkedIn interamente dedicato al mondo femminile.
La maggior parte degli utenti registrati a LinkedIn sono infatti uomini, bianchi e di alta posizione sociale. Le analisi di mercato lo dimostrano: le donne faticano a promuovere la propria attività sulla nota piattaforma.
Ben 141 milioni di profili hanno confermato l’esattezza delle indagini, consacrando LinkedIn come social network preferito dall’universo maschile.
Il sito professionale di Girlboss (attualmente disponibile solo in USA) promuove e favorisce l’attività delle donne imprenditrici, libere professioniste e creative.
Noti personaggi femminili del calibro di Jen Rubio e Payal Kadakia sono utenti fisse di Girlboss, partecipano attivamente allo scambio di domande e risposte previsto per il lancio del social network.
Sophia Amoruso dedica la piattaforma anche ai millennial (presenti in minoranza su LinkedIn), introducendo un nuovo concetto di curriculum, adeguato e moderno, studiato per l’odierna generazione.
Vendere le proprie idee, la creatività, mostrare la personalità in modo diretto è lo scopo di Girlboss, proprio come afferma il comunicato stampa.
La piattaforma tutta al femminile permette alle utenti registrate di condividere le esperienze lavorative in modo innovativo e accattivante, come mai visto prima.
Gli esperti del settore temono che una piattaforma come Girlboss possa risultare dannosa per raggiungere la parità dei sessi, già messa a dura prova dalla società in cui viviamo.
Non è un segreto che l’universo femminile riscontri spesso difficoltà per ciò che riguarda finanziamenti, assunzioni e parità retributiva. Il social network per donne migliorerà la situazione o rafforzerà la classe sessista risultando controproducente?
Girlboss è aperto a tutti, ciò significa che anche gli uomini sono ben accetti. Tuttavia, il nome della piattaforma risulta piuttosto inibitorio, bloccando inconsciamente l’ingresso al popolo maschile.
La maggior parte degli eventi inseriti nel sito non esclude gli uomini, bensì punta i riflettori sulle donne, trasformandole in protagoniste di spessore (cosa che accade raramente sul posto di lavoro, in ambiti STEM o su LinkedIn).
Girlboss assocerà anche un’app mobile da affiancare alla versione desktop del social network per PC.