Molte aziende tecnologiche lavorano con impegno per sostenere l’ambiente; cosa fanno Google, Facebook, Amazon e Microsoft per essere “Green”?
A quanto pare, gli sforzi compiuti non appaiono sufficienti per restare fuori dalle polemiche dei sostenitori del clima ambientale.
Alcune ricerche condotte da Axios, incoronano Google come azienda leader negli acquisti di energia rinnovabile. La società ha infatti firmato contratti per 2,7 gigawatt di capacità.
Seguono a ruota Facebook, Amazon e Microsoft. I dati raccolti rappresentano una prova concreta dell’impegno, da parte delle aziende tecnologiche, di cercare di rispettare il più possibile il clima del nostro Pianeta.
Microsoft ha recentemente lanciato interessanti iniziative climatiche, tra cui l’obiettivo di divenire carbon-negative entro il 2030. Amazon ha invece rafforzato i piani “Green”, che prenderanno forma entro l’inizio del 2020.
Nonostante ciò, le più grandi aziende tecnologiche devono compiere sforzi sempre più grandi per riuscire a sostenere importanti imprese tecnologiche.
Kathy Castor, la rappresentante democratica a capo del Comitato per la crisi climatica Usa, ha puntato il dito contro Google, accusandolo di divulgare informazioni ambientali errate tramite YouTube.
Secondo Castor, YouTube starebbe infatti “spingendo milioni di utenti a guardare ogni giorno video di disinformazione sul clima, con lo scopo di monetizzare”.
“Le raccomandazioni di contenuti borderline verranno limitate, vogliamo combattere la disinformazione dannosa, promuovendo solo notizie vere” – commenta un portavoce di YouTube.
“Le politiche pubblicitarie della piattaforma daranno agli inserzionisti strumenti utili per rinunciare ai contenuti non in linea con il loro brand.”
Anche Amazon si trova al centro di alcune polemiche; centinaia di dipendenti hanno firmato una petizione per criticare le politiche interne aziendali.
Al centro del mirino compare anche il nome del senatore Bernie Sanders, il quale avrebbe offerto elaborati servizi informatici per l’estrazione di risorse di alcune compagnie petrolifere.
In conclusione, nonostante i validi obiettivi sul clima messi in atto dalle più grandi aziende high-tech del globo, critiche e discussioni non mancano comunque.