Pochi giorni fa è scattato l’allarme: migliaia di gruppi privati WhatsApp sono apparsi pubblicamente su Google Search.
Come ben sappiamo, ogni domanda trova risposta sul motore Web più famoso del mondo. Non esiste nulla a cui Google non possa rispondere. Certo, non ci aspettavamo nulla di simile!
Questa grande capacità è infatti risultata dannosa per gli utenti WhatsApp, la popolare app di messaggistica istantanea.
Cos’è successo? Alcuni giorni fa Google ha indicizzato i link degli inviti ai gruppi privati WhatsApp. In parole semplici, chiunque poteva unirsi e scovare gruppi semplicemente effettuando una ricerca su Google.
La società ha confermato la notizia, rimediando all’istante. Alcuni utenti hanno effettuato la ricerca per scrupolo.
I risultati apparsi erano piuttosto sconcertanti. Alcuni gruppi mostravano addirittura nomi e numeri di telefono di tutti i partecipanti presenti nei gruppi.
L’ingegnere Jane Wong del team di WhatsApp ha dichiarato: “Qualsiasi contenuto condiviso può essere indicizzato, compresi i canali di chat pubblici e i link di invito. Ecco perché altri utenti hanno individuato i gruppi sul Web“.
Gli esperti del settore hanno subito messo in guardia gli utenti, dichiarando i gruppi WhatsApp un luogo tutt’altro che sicuro.
Google ha posto subito rimedio all’accaduto. La società ha inoltre affermato che i link pubblici apparsi nel motore di ricerca non sono stati inseriti da Google stesso, bensì da altre fonti di diffusione.
Per questa volta, pericolo scampato.