Uno degli spettri peggiori per gli imprenditori è il rischio di liquidità aziendale, ossia la mancanza di disponibilità per affrontare gli impegni economici già presi. Nonostante si possa accedere molto spesso a prestiti, infatti, nel tempo diventa sempre più oneroso gestire la mancanza di fondi. Con conseguenze disastrose per il proprio business.
Budget insufficiente per saldare i fornitori o per pagare gli stipendi fanno tracollare la realtà aziendale, frenando la produttività e la possibilità di mandare avanti tutto il sistema. E di certo non è facile convincere i dipendenti a lavorare se non possono contare su uno stipendio sicuro.
Lo stesso discorso vale per i tuoi fornitori. Per quanto tempo puoi contare sulla disponibilità di altre aziende per sostenere la tua impresa?
Eh, ma ci sono le banche ed è possibile accedere a prestiti. Rivolgersi ad un istituto bancario può sembrare una soluzione rapida e indolore. Ma in realtà comporta spese che alla lunga tendono ad affossare qualsiasi realtà imprenditoriale.
Gli aspetti su cui puoi lavorare sono in particolare il tempo e la pianificazione: l’importante è muoversi in anticipo e valutare il rischio di liquidità. In questo modo potrai avere maggiore chiarezza sulla liquidità economica della tua azienda e affrontare con maggiori dati ciò che ti si prospetta.
Nell’articolo tratto l’argomento in maniera approfondita. Ma se preferisci avere una consulenza personalizzata e specifica sulle caratteristiche della tua azienda, contattami subito. Insieme valuteremo i rischi che potrebbero profilarsi per il tuo business, e le possibili soluzioni.
Che cos’è il rischio di liquidità?
Per avere una visione più completa dell’argomento vediamo la definizione di rischio di liquidità: per rischio di liquidità si intende la capacità dell’azienda di portare avanti i propri impegni di tipo economico. Quando un’azienda riesce a coprire autonomamente le spese periodiche senza mettere a rischio la propria stabilità economica e i propri asset ha un basso rischio di liquidità.
In poche parole, se viene a mancare la liquidità, l’impresa è costretta ad affrontare molteplici rischi:
- può lasciare crediti insoluti;
- non ha la disponibilità per pagare gli stipendi ai dipendenti e le spese per i collaboratori;
- non riesce a sostenere le spese relative al mantenimento dell’attività;
- potrebbe dover svendere i propri asset strategici (come il marchio, i macchinari, il know-how) per sopravvivere.
Aggiungo anche che queste situazioni non sono esenti da conseguenze. Nella migliore delle ipotesi la tua realtà imprenditoriale perderà la credibilità agli occhi dei clienti, dei dipendenti e dei fornitori. E già qui la gestione della crisi sembra essere insormontabile.
Ma in realtà esistono anche prospettive più negative, la peggiore delle quali consiste nel blocco della produzione.
Quando si va incontro a una crisi aziendale, anche di breve durata, bisogna essere preparati a situazioni simili. E avere coscienza che le ripercussioni spesso non restano confinate al momento attuale ma hanno conseguenze anche nel futuro.
Liquidità economica e liquidità finanziaria
Sicuramente hai almeno una vaga idea del concetto di liquidità. Tutti noi, infatti, siamo soliti utilizzare la parola “liquidi” per indicare il denaro contante. In effetti, la liquidità economica consiste propriamente nella possibilità che un bene mobile o immobile possa essere monetizzato. La liquidità del bene, come pure l’illiquidità, si valuta in base alla sua capacità di essere trasformato in moneta più o meno velocemente e con pochi oneri.
E se volessi trasformare in denaro gli asset del tuo brand o le azioni della tua azienda?
Un concetto che procede di pari passo alla liquidità economica è quello di liquidità finanziaria. In questo caso, però, si valutano la velocità e i costi necessari per trasformare un asset intangibile (marchio, azioni, obbligazioni) in moneta legale.
In linea teorica, risulta più semplice convertire gli asset intangibili, come le azioni e le obbligazioni, piuttosto che i beni immobili (terreni e immobili di altro genere), che risultano decisamente più illiquidi.
Cosa può causare un rischio di liquidità aziendale?
Gestione sbagliata dei conti aziendali, accumulo di crediti insoluti, mancanza di pianificazione, un negativo ritorno sugli investimenti (ROI) sono solo alcuni dei fattori che possono far saltare la stabilità economica di un’organizzazione. E non pensare che questo riguardi esclusivamente le realtà già malconce. Anche le aziende più floride possono doversi scontrare con il rischio di liquidità per dei cambiamenti sul mercato, spese importanti o fattori esterni imprevedibili. Basta pensare alle ripercussioni della pandemia sull’economia mondiale e al suo impatto sconvolgente su quasi tutti i settori.
Se è vero che non si può essere pronti a fronteggiare qualsiasi tipo di imprevisto, tuttavia, ci sono anche situazioni che si verificano comunemente. Le cause che più frequentemente portano al rischio di liquidità aziendale sono:
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- Flusso di cassa amministrato in maniera scorretta: gestire il cash flow non è un’attività semplice. Richiede pianificazione e lungimiranza per migliorare i costi d’impresa. Se le uscite non sono supportate dalle entrate si attiva un rischio di cassa.
- Gestione difficoltosa dei debiti: rimborsare i debiti nel rispetto degli accordi è essenziale per mantenere la credibilità dell’azienda e, soprattutto, non aumentare i costi legati ai tassi.
- Spese di capitale extra: la rottura di un macchinario come l’acquisto di un nuovo immobile possono influire pesantemente sul capitale, soprattutto quando non sono pianificate.
- Crisi dei profitti: la liquidità può esaurirsi se si verifica una diminuzione delle vendite. Se il problema è temporaneo la situazione può rientrare, ma se il calo dei ricavi perdura, aumenta di gran lunga il rischio di liquidità.
A tutto questo, infine, possono aggiungersi le situazioni avverse del mercato, che possono alterare il tuo equilibrio economico in un attimo.
A cosa serve la liquidità?
Come ti ho già anticipato, la liquidità è il denaro di cui dispone l’azienda per far fronte alle spese correnti. Si tratta quindi di una variabile fondamentale per il benessere e la solidità della tua azienda.
Grazie alla disponibilità di moneta, infatti, puoi gestire i tuoi impegni economici e pensare a nuovi investimenti. La liquidità, dunque, è la linfa vitale di ogni organizzazione necessaria per affrontare il presente e il futuro.
Per capire a cosa serve la liquidità realmente prova a immaginare a come spendono le persone: pagano le spese per la propria abitazione, le utenze, la propria automobile, i pasti, coltivano alcuni hobby e, se possibile, mettono via una parte di denaro per eventuali investimenti. Le aziende investono la liquidità più o meno allo stesso modo:
- pagano le spese per gli immobili;
- saldano gli stipendi dei dipendenti e le spese legate alla loro gestione;
- regolarizzano le parcelle dei diversi consulenti di cui si avvalgono;
- pagano i fornitori;
- saldano eventuali debiti bancari;
- investono in macchinari, strutture, strategie;
- investono in azioni.
È chiaro che una mancanza di liquidità mette un freno a tutte queste attività, compromettendo in modo serio la sopravvivenza dell’azienda stessa.
Ma si può prevenire il rischio di liquidità? La risposta è sì, e nel prossimo paragrafo ti spiego come fare.
Quali sono gli indicatori di liquidità?
Uno dei miei punti cardine come imprenditore è la pianificazione, che raggiungo dopo aver analizzato a monte la situazione e monitorato ogni tipo di indicatore utile. E questa è una delle lezioni che cerco di trasmettere durante le mie attività di consulenza e di coaching: un buon imprenditore deve saper giocare d’anticipo senza farsi trovare impreparato da qualsiasi tipo di imprevisto.
Gli indicatori di liquidità sono strumenti che devi assolutamente mettere nella tua cassetta degli attrezzi. Aiutano a prevedere in modo più concreto le problematiche e a valutare in che situazione sia il tuo flusso di cassa.
Il ratio corrente e il quick ratio sono i due indicatori di liquidità che ti consiglio di utilizzare perché ti danno l’opportunità di prevedere i rischi e controllarli con anticipo.
Vediamo come si calcolano gli indicatori di liquidità.
Current ratio o ratio corrente
Il current ratio è considerato uno degli indicatori più attendibili per la valutazione delle condizioni di un’azienda. Definito anche indice di liquidità primaria, ti permette di capire se la tua azienda può rispondere positivamente agli obblighi più immediati convertendo in moneta liquida tutti gli asset disponibili.
La formula per il calcolo del current ratio è:
Current ratio = attività correnti/passività correnti
In cui le attività correnti sono, ad esempio, i conti bancari, le scorte di magazzino, i crediti verso i clienti, i ratei passivi, i risconti attivi e la cassa.
Le passività correnti, invece, sono le obbligazioni di pagamento a breve termine, come i debiti di natura operativa, i debiti verso i fornitori, i ratei e i risconti passivi, e le imposte da pagare.
Se ottieni un risultato di current ratio positivo – ossia maggiore di 1 – vuol dire che la tua azienda è in grado di adempiere ai propri obblighi nel lungo termine in caso di difficoltà.
Quick ratio
Chiamato anche indice di liquidità secondaria, il quick ratio ti permette di avere informazioni puntuali sulla tua capacità di adempiere alle obbligazioni a breve termine. In questo caso vengono prese in considerazione le risorse liquide come la disponibilità di cassa o che possono dare una disponibilità di liquidità immediata.
La formula per il calcolo del quick ratio è:
Quick ratio = totale attività correnti – rimanenze/totale passività correnti
Un indice inferiore a 1 indica che l’azienda si trova in grossa crisi.
Come gestire e risolvere i problemi di liquidità
Vuoi prenderti cura della tua azienda?
Uno dei primi passi che devi fare è capire se la tua azienda ha un basso o un alto rischio di liquidità. A partire da questa informazione avrai già una panoramica sulle prospettive future del tuo business.
Se i tuoi finanziamenti arrivano da attività differenziate si abbassa il rischio di liquidità. E lo stesso vale se hai la capacità di rispondere prontamente alle difficoltà con il tuo flusso di cassa.
Questi elementi sono preziosi ma è indispensabile che tu possa contestualizzarli e avere una visione più puntuale dello stato di salute della tua azienda. Se hai bisogno di un confronto o del sostegno di una persona esperta, contattami. Nella mia carriera imprenditoriale ho imparato sul campo quali sono i parametri vitali di un business e potremmo applicare queste competenze anche sulla tua attività.
Contattami per una consulenza, insieme inquadreremo le criticità della tua organizzazione e metteremo la tua azienda sulla strada giusta.