ROI: cos’è il ritorno sull’investimento e come si calcola

di Mirko Cuneo

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roi - ritorno sull'investimento

Vuoi fare un investimento ma non sai se possa essere proficuo o meno? Hai bisogno di capire se i tuoi progetti passati abbiano avuto un impatto positivo sulla tua azienda? Intendi acquistare un software o un nuovo macchinario ma non sai se correre il rischio?

Per comprendere la validità di un investimento potrebbe esserti utile conoscere il ROI, una metrica essenziale per gli imprenditori, perché permette di conoscere i profitti relativi agli investimenti, già fatti o potenziali.

Il ROI, o return on investment, ha una funzione molto precisa: ti fa capire se un investimento sia valido oppure no. Questa metrica universale, si ottiene mettendo in relazione i costi con l’investimento e mostra se il tuo investimento è proficuo o meno. 

Il risultato viene espresso in termini assoluti o in percentuale, in modo che tu abbia un parametro più generico per valutare le performance della tua azienda e, soprattutto, delle tue strategie.

Si tratta di una metrica estremamente versatile e si presta a vari utilizzi: misura l’impatto di una campagna di marketing, valuta i profitti generati dall’introduzione di un nuovo macchinario, mostra il rendimento delle tue scelte nel tempo, ti fa comprendere quali sono i ricavi delle vendite. Insomma, sapere cos’è il ROI e imparare ad utilizzarlo può cambiare radicalmente le sorti del tuo business.

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Che cos’è il Ritorno sull’Investimento (ROI)? 

ROI è l’acronimo di Return On Investment (ritorno sull’investimento) e serve per misurare il profitto ottenuto da un investimento, al netto dei costi. A livello di business, conoscere il ritorno sugli investimenti aiuta a decidere in che direzione mandare l’azienda e quali investimenti possano essere effettivamente proficui. Fa parte degli indici di produttività, ossia gli strumenti utilizzati per misurare la produttività di un’azienda. 

Si tratta di un indicatore molto importante del marketing perché permette di pianificare le campagne, ottimizzarle e calcolare la loro efficienza. Applicato alle strategie di marketing, prende anche il nome di Return on Marketing Investment (indicato con l’acronimo ROMI)

Per capire cosa si intende per ROI, dobbiamo partire dai fattori che utilizziamo per calcolarlo: totale del capitale investito e reddito operativo (previsto o da realizzare). Facendo il rapporto tra questi due dati si ottengono i profitti ottenuti dall’azienda, o previsti, per un determinato investimento. 

Il ROI può essere riferito sia ad un piccolo investimento in macchinari, in Information Technology, o in campagne di marketing, che ad un investimento a lungo termine, come il miglioramento delle infrastrutture, l’aumento di personale o l’avviamento di una nuova attività. Per cui, può essere applicato ai singoli reparti aziendali come un vero e proprio KPI, o all’intera strategia aziendale. Nel primo caso, è sufficiente avere i dati sulla situazione pre-acquisto e valutare l’andamento in tempi successivi.

Il calcolo del ROI può esserti utile sia per calcolare i profitti effettivi generati da un investimento che per ottenere delle proiezioni future su diverse prospettive da vagliare.

Come si calcola il ROI 

Vista l’importanza del return on investment, è fondamentale che tu conosca la formula del ROI, ossia: ROI= Reddito operativo/Capitale netto investito.

come si calcola il roi - formula

Quindi il ROI altro non è che il rapporto tra i risultati ottenuti, ossia i profitti generati, e il capitale aziendale investito in un determinato progetto.

Sebbene ad una prima occhiata possa sembrare un’operazione molto semplice, nel calcolo del ROI bisogna fare estrema attenzione ai dati utilizzati.

Quando parlo di capitale investito, intendo l’intero capitale, che comprende il capitale proprio e quello preso in prestito. Tuttavia, in questo calcolo bisogna valutare quali componenti vanno considerate e quali escluse: mi riferisco alle spese vive, alle commissioni e alle tasse. In alcuni casi, infatti, questi dati alterano notevolmente i risultati.

Per ottenere un dato da comparare, il ROI si può calcolare in percentuale, in base a questa formula:

Così risulta più semplice generalizzare il dato e avere una visione ampia dell’andamento aziendale.

Formula del ROMI 

Se il ROI offre una panoramica generale del ritorno sull’investimento, il ROMI consente di valutare i profitti generati da una campagna di marketing. La formula del ROMI può essere espressa in due modalità: ROMI = (lordo vendita – costo del prodotto) / costo pubblicità o, in alternativa, guadagno netto / costo pubblicità.

Esempi di calcolo del ROI

Il ROI è un indicatore che può essere utile in vari ambiti per valutare l’effettiva convenienza dei tuoi investimenti. Dunque, puoi utilizzarlo sia nel marketing per verificare il valore di una semplice campagna adv sui social che per prevedere l’impatto di un nuovo macchinario nel tuo reparto di produzione.

Ad esempio, come si calcola il ROI di una campagna pubblicitaria sui social? Ha senso investire nelle Facebook ads?

Immagina di avere un’azienda che vende vino online. Vuoi pubblicizzare il tuo e-commerce attraverso delle sponsorizzate su Facebook e Instagram ma è necessario che tu abbia una chiara idea del ritorno sul tuo investimento. Sul piatto, quindi, dovrai mettere i dati relativi al tuo guadagno per unità venduta e il costo della campagna.

La strategia per la campagna potrebbe essere il Pay per Click, con un costo di 1 euro a click. Mettiamo che per ogni bottiglia tu spenda 5 euro e che riesca a fare 1000 vendite attraverso i click sui social. Supponiamo che, lasciando attiva la campagna per 2 mesi, riesca ad ottenere 4000 click.

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Ecco come dovresti calcolare il tuo ROI:

Incasso totale delle vendite: 1000 x 5 = 5000 euro

Capitale investito nella campagna: 4000 x 1 = 4000 euro

ROI campagna social = (5000/4000):100 = 1,25

Per ogni euro investito nella campagna social l’azienda ha ottenuto 0,25 euro di guadagno. Il ritorno dell’investimento è stato del 25%.

Tutti gli indicatori di redditività 

Il ROI è uno degli indici di bilancio più utilizzati e conosciuti, ma non è certo l’unico.

Un buon imprenditore deve conoscere anche gli altri indicatori di redditività per valutare al meglio gli investimenti, sia nella fase precedente che per comprenderne al meglio le performance.

Ecco gli altri indicatori di redditività, oltre al ROI:

  • ROS: il Return On Sales serve per calcolare la redditività delle vendite o i guadagni generati in relazione alle vendite. Si calcola dividendo il risultato generato dalle vendite per i ricavi delle vendite.
  • ROE: considerato uno dei principali indicatori di bilancio aziendali, il Return On Equity serve per indicare la redditività del capitale investito. In questo modo gli investitori possono valutare i potenziali rendimenti di un investimento.
  • ROD: il Return On Debt riguarda comunque la redditività del capitale, ma va a calcolare esclusivamente quella riferita al capitale prestato.
  • ROA: il Return On Assets misura la redditività dell’azienda considerando le risorse impiegate in un’attività.
  • ROGC: il Reddito Operativo della Gestione Caratteristica rappresenta la redditività dell’impresa in base alle sue modalità di gestione. 
  • MOL: il Margine Operativo Lordo o EBITDA è la capacità del capitale di generare valore, ossia di produrre utili.
  • EBIT: ritenuto uno degli indici di produttività più attendibili, l’EBIT viene definito come la capacità del capitale di produrre ricchezza al netto di tasse e interessi, l’EBIT misura i flussi di cassa.
indicatori di redditività

L’importanza del ROI nel business

Ma qual è la funzione del ROI? Perché è importante nel business?

Il ROI è un calcolo che può essere applicato in diverse situazioni, la sua versatilità permette di ottenere dati essenziali sui vari reparti, sui singoli investimenti e sulle performance aziendali.

Nonostante abbia dei limiti, dunque, è un indicatore utile per analizzare gli investimenti passati, presenti e fare previsioni per fissare obiettivi di vendita futuri. I risultati del calcolo mostrano anche eventuali perdite e forniscono dati utili per regolare il tiro degli investimenti.

Il ritorno sull’investimento è una metrica intuitiva e accettata universalmente, che non consente equivoci.

Per offrirti una panoramica migliore, ecco alcuni vantaggi del ROI:

  • permette di valutare l’andamento di ogni reparto;
  • consente di avere un’analisi dei profitti ottenuti da ogni investimento;
  • dà la possibilità di fare previsioni sulla redditività degli investimenti futuri;
  • mostra l’andamento degli investimenti effettuati in passato;
  • permette di confrontare le performance degli anni passati con quelle attuali.

A seconda del settore in cui operi e della tipologia di azienda che gestisci, puoi utilizzare il ROI con profitto. Se ti occupi di vendita online, ad esempio, il calcolo del ROI ti potrebbe aiutare a valutare il ritorno sugli investimenti nelle campagne. In un’azienda di produzione, invece, il ROI ti permetterà di valutare i vantaggi economici relativi all’acquisto di un nuovo macchinario. 

Analisi del ROI

Solitamente, non si hanno parametri generici per valutare la qualità del ROI. Ogni settore e ogni azienda hanno i loro punti di riferimento e un buon metro di giudizio è il confronto con i dati relativi alle performance passate e a quelle della concorrenza.

Per convenzione si dice che un buon ROI va dal 5 al 9%, mentre un ROI ottimale è compreso tra il 9 e il 12%, ma per esperienza, ti dico sempre di tenere in considerazione le peculiarità della tua azienda, le prerogative del tuo settore, il tasso di inflazione e il ROI di altri player.

Facendo questo tipo di considerazioni, puoi valutare quale sarebbe per te un ROI positivo, ossia quello che non va a intaccare il tuo capitale e non ti fa perdere denaro.

La valutazione da fare riguarda anche il capitale da investire: si tratta di denaro fermo? Hai delle alternative a questo tipo di investimento? È una somma che potresti perdere senza subire forti ripercussioni?

Insomma, la qualità del ROI è estremamente soggettiva, nel senso che non può fare riferimento solo a parametri generici, ma va ponderata in maniera personalizzata. Come consulente, infatti, uno dei miei assiomi è quello di non riferire mai a parametri estesi e universali, ma di valutare ogni singola realtà aziendale nel contesto in cui opera.  

Interpretazione del ROI

Ho già sottolineato che il ROI può sembrare un parametro semplice e che i dati ottenuti sembrano molto intuitivi da leggere. Nonostante l’apparenza, però, per leggere il ROI in modo corretto bisogna avere una visione più ampia sia dell’indicatore che della realtà aziendale.

Utilizzando il dato in percentuale è più facile fare paragoni e mettere in confronto ROI ottenuti in diversi settori o in periodi differenti. Il dato in percentuale può essere costituito sia da una cifra positiva che dà un valore negativo. Quando il ROI ha una percentuale positiva vuol dire che il profitto generato supera i costi sostenuti. Al contrario, una cifra negativa indica che l’investimento ha superato il profitto.

Per ottenere un risultato attendibile, è importante focalizzarsi sui dati considerati: se vuoi che il rendimento dell’investimento sia accurato, bisogna inserire nel calcolo le cifre relative all’investimento totale e al profitto totale.

Uno dei limiti del ROI è che non considera affatto il fattore temporale, tuttavia con un po’ di attenzione è possibile aggiustare la formula e ottenere dati più precisi sul ROI annualizzato.

Ma a livello pratico, come si calcola l’investimento fatto?  Spesso capita che nel calcolo del capitale investito vengano inseriti solo i costi sostenuti in fase iniziale. Facendo così, però, si vanno a falsare i calcoli, poiché non si tiene conto delle spese vive, ossia dei costi sostenuti per la manutenzione e per la gestione dell’investimento. 

I punti deboli del ROI

Per evitare il rischio di liquidità è essenziale capire se un investimento possa essere proficuo o meno e il calcolo del ROI è un passaggio fondamentale per farlo. Tuttavia, devi sapere che anche questo strumento ha i suoi limiti che, in linea teorica, potrebbero determinare il fallimento di una strategia orientata al futuro. Effettivamente questo indicatore aiuta ad avere dati reali sul passato ma non è attendibile per le previsioni future.

Prima di utilizzare il calcolo del ROI per valutare i progetti di investimento, quindi, voglio spiegarti anche quali potrebbero essere le sue criticità:

  • si tratta di un indice che permette di avere dati certi solo relativamente ad investimenti passati, ma non offre l’opportunità di fare previsioni certe per la strategia futura;
  • non tiene conto delle variabili interne;
  • non valuta le minacce esterne.

Quando si utilizza il calcolo del ROI bisogna tenere conto dei limiti di cui ti ho parlato. Questo per non basare le proprie previsioni su risultati poco attendibili o parziali. Ciò non significa che tu non debba pensare al ROI, ma ti consiglio di valutare gli investimenti da fare con una visione più ampia della situazione. 

Ricorda sempre che nel momento in cui andrai a utilizzare il ROI dovrai sempre prendere in considerazione altre eventuali forze che agiscono sul mercato.

Tieni sotto controllo investimenti e profitti della tua azienda

Il ROI è una metrica chiara e utilizzata in maniera universale, che permette di avere una visione generale sugli investimenti, fatti e su quelli possibili. Il ROI espresso in percentuale permette di confrontare diversi tipi di investimento, in base al profitto ottenuto e quello atteso.

Nonostante il calcolo del ROI restituisca dati interessanti, bisogna anche saper tener conto dei limiti di questa metrica e applicare i giusti correttivi per avere parametri validi e realistici. Il segreto del ritorno sull’investimento, infatti, non risiede nella formula del ROI ma nel suo uso ottimale.

Per prendere decisioni importanti per un’azienda, e gli investimenti fanno parte di questa categoria, non si possono utilizzare numeri casuali. In questo modo si otterrebbe solo una stima molto approssimativa della redditività. 

Il ROI è uno strumento fondamentale per le aziende e gli investitori, ma va utilizzato con molta competenza.

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Mirko Cuneo

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