Corporate Social Responsibility (CSR): cos’è, tipologie e normativa
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La Corporate Social Responsibility (CSR), conosciuta anche come responsabilità sociale d’impresa è, ad oggi, una priorità nelle strategie delle principali corporation globali.
La CSR rappresenta l’impegno delle aziende ad agire in maniera etica e a contribuire allo sviluppo economico, sociale e ambientale del territorio.
La rilevanze del tema, si è raggiunta in fase post-covid, quando l’emergenza sanitaria ha messo sotto i riflettori la necessità di lanciare un messaggio forte e chiaro alle aziende: le scelte di business devono essere sostenibili e sintetizzate nell’acronimo ESG (environmental, social, and corporate governance), unica strategia in grado di far uscire i business dalla crisi economica.
Ma torniamo a parlare meglio della corporate social responsibility.
Le aziende che dimostrano un forte impegno verso la CSR tendono a godere di una migliore reputazione e un’immagine più positiva. Questo può attrarre pubblico, investitori e talenti, oltre a migliorare la fidelizzazione dei dipendenti e la soddisfazione dei clienti.
Il vantaggio competitivo associato alla corporate social responsibility, quindi, è notevole.
Ecco perché è mia premura parlartene!
Implementare pratiche di CSR può differenziare un’azienda dai suoi concorrenti, facendole ottenere una maggiore quota di mercato e opportunità di business aggiuntive.
Fatte le dovute premesse, posso scendere più nel dettaglio e spiegarti meglio cosa cela il mondo della CSR all’interno di un’azienda.
Cos’è la CSR, Corporate Social Responsibility
La responsabilità sociale d’impresa (RSI) o CSR, è un concetto che implica l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali e ambientali nelle operazioni aziendali e nei rapporti con i propri stakeholder.
La CSR, ha quindi una base “altruista” sulla quale si fonda.
Il fine non è solo una questione di profitto, bensì pone l’accento sul contributo delle aziende allo sviluppo sostenibile.
Insomma, se sei a capo di un’azienda e tieni all’impatto che il tuo business ha sui dipendenti e sull’ambiente, non puoi ignorare la CSR!
Nella CSR è racchiuso tutto l’impegno delle imprese a operare in maniera etica e responsabile, considerando l’influenza delle proprie attività su persone, comunità locali e società.
Dal punto di vista pratico, gli obiettivi principali della CSR includono:
- Tutela dell’ambiente;
- Rispetto dei diritti umani;
- Promozione di pratiche commerciali sostenibili;
- Miglioramento del benessere sociale ed economico delle comunità.
Lo so, probabilmente ti stai domandando come fare ad abbracciare questo modus operandi.
Ma andiamo per gradi…Abbiamo ancora molto da dire!
Ad esempio, prima di addentrarci sul “come fare CSR”, è bene chiarire che ve ne sono diverse tipologie: ambientale, etica, filantropica ed economica/legale.
Di questo e molto altro parleremo meglio nei prossimi paragrafi!
Quali sono le tipologie di CSR?
Di responsabilità se ne possono assumere tante quando si parla di CSR!
Non esiste una corporate social responsibility migliore, tutte contribuiscono alla strategia CSR globale di un’azienda.
Quella ambientale, mira a proteggere le risorse naturali e a ridurre al minimo le influenze negative che portano al cambiamento climatico. Questa CSR prevede, quindi, l’integrazione di pratiche eco-compatibili, come ad esempio l’utilizzo di risorse rinnovabili e la riduzione del consumo energetico.
La responsabilità ambientale, in poche parole, limita il numero e la qualità delle attività che causano inquinamento.
La responsabilità etica, invece, mira all’impatto sociale e al rispetto dei diritti umani.
In questo caso si dà estrema importanza ad aspetti come: salari equi, condizioni di lavoro dignitose e sicure, e la fine della discriminazione sul posto di lavoro.
Segue poi la responsabilità filantropica, che comprende la donazione di fondi, risorse o tempo a cause e organizzazioni benefiche, come associazioni di beneficenza locali e nazionali, programmi a sfondo educativo, attività di volontariato e altro ancora.
Infine, vi è la responsabilità economica/legale, tra le più chiacchierate.
Questo tipo di responsabilità vuole che la motivazione, in azienda, non si attivi solo in funzione del denaro.
Le aziende che abbracciano la responsabilità economica cercano di bilanciare la crescita finanziaria con il benessere sociale, dimostrando che è possibile ottenere successo economico senza compromettere l’etica e la sostenibilità.
I vantaggi della Corporate Social Responsibility
Le iniziative di CSR, lo abbiamo visto nel paragrafo precedente, possono essere suddivise in quattro principali categorie. Ognuna di queste categorie contribuisce in modo significativo alla strategia complessiva di CSR di un’azienda e offre una vasta gamma di benefici che si riflettono non solo sull’azienda stessa, ma anche sui consumatori, sull’ambiente e sulla società nel suo complesso.
Dal punto di vista aziendale…
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La CSR può migliorare l’identità del marchio e la redditività dell’azienda.
Un approccio responsabile può attrarre clienti che condividono gli stessi valori etici e ambientali, aumentando la fedeltà al brand e creando un vantaggio competitivo sul mercato.
Inoltre, le aziende che dimostrano un forte impegno verso la CSR tendono ad attrarre i migliori talenti, poiché i lavoratori sono sempre più interessati a lavorare per organizzazioni che rispecchiano i loro valori.
Questo non solo favorisce il coinvolgimento e la fidelizzazione dei dipendenti, ma può anche migliorare la produttività e la soddisfazione sul lavoro.
Dal punto di vista ambientale…
La CSR può avere un impatto positivo significativo sulla salute del pianeta.
Le iniziative di responsabilità ambientale spingono le aziende a ridurre le loro emissioni di gas serra, perseguire obiettivi di emissioni net zero e adottare pratiche sostenibili che preservano le risorse naturali.
Queste pratiche possono contribuire a rallentare il cambiamento climatico, ridurre l’inquinamento, limitare l’interruzione degli ecosistemi e stimolare investimenti nella ricerca e nello sviluppo di prodotti e tecnologie eco-compatibili.
Dal punto di vista dei benefici sociali…
La CSR ha il potenziale di sostenere le comunità locali creando posti di lavoro e sostenendo la crescita economica.
Inoltre, le aziende leader che adottano comportamenti etici possono influenzare positivamente altre organizzazioni, creando un effetto a catena che promuove un comportamento etico diffuso nella società.
Esempi di CSR in azienda
Sì, è vero, ho fornito tantissime informazioni sulla CSR, ma come sempre il miglior modo per comprendere un concetto è fare degli esempi.
Ed ecco, quindi, un elenco dettagliato di alcune pratiche tipiche della corporate social responsability:
- Responsabilità ambientale: qui troviamo pratiche come l’installazione di pannelli solari per ridurre la dipendenza da fonti di energia non rinnovabili e diminuire le emissioni di gas serra. Non da meno i programmi di riciclaggio prodotti e l’adozione di pratiche agricole sostenibili che riducono l’uso di acqua e pesticidi;
- Responsabilità etica: in questo caso possiamo imbatterci in aziende manifatturiere che garantiscono condizioni di lavoro sicure per i dipendenti, fornendo attrezzature di protezione individuale e formazione sulla sicurezza sul lavoro. Possiamo trovare anche pratiche dirette alla promozione della parità di genere, magari attraverso programmi di mentorship per le donne;
- Responsabilità filantropica: in questo caso, un’azienda farmaceutica può donare medicinali essenziali a paesi in via di sviluppo, migliorando l’accesso alla sanità. Oppure, alcune imprese, possono incoraggiare i propri dipendenti a partecipare a programmi di volontariato durante l’orario di lavoro, supportando scuole locali e/o organizzazioni no-profit;
- Responsabilità economica: investimenti nella costruzione di infrastrutture locali, come scuole e ospedali, per migliorare la qualità della vita nelle comunità in cui una determinata azienda opera. Qui possiamo identificare anche supporto alle start-up locali, sviluppo di politiche sostenibili e partnership con fornitori locali, promuovendo l’economia locale e riducendo l’impatto ambientale dovuto ai trasporti a lunga distanza.
Ma tutte queste pratiche, possono essere fatte secondo il proprio buon senso?
Non vi sono delle leggi che regolano la CSR?
Te ne parlo nelle prossime righe.
La normativa UE della Corporate Social Responsibility
La Direttiva Corporate Sustainability Reporting Standard (CSRD), entrata in vigore il 1 gennaio 2023, rappresenta un punto di partenza significativo nel campo della responsabilità sociale d’impresa (CSR) nell’Unione Europea.
La CSRD, che sostituisce il precedente regime di rendicontazione non finanziaria, amplia le responsabilità delle imprese riguardo all’economia sostenibile.
Dalla pubblicazione della CSRD nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, avvenuta il 16 dicembre 2022, l’Italia ha avuto a disposizione 18 mesi per recepire la direttiva.
Della Direttiva Corporate Sustainability Reporting Standard sono da sottolineare i seguenti obiettivi:
- Le imprese devono essere più responsabili riguardo il loro impatto sulla società, sui diritti umani, sulla governance e sull’ambiente;
- Le imprese devono divulgare dati sull’impronta ambientale e sociale, promuovendo una maggiore trasparenza e spingendo verso un’economia sostenibile.
La CSRD introduce e affronta anche un altro argomento importante: il principio della doppia materialità. Lo introduce richiedendo alle imprese di rendicontare sia come le questioni di sostenibilità influiscono sull’impresa (materialità finanziaria), sia l’impatto dell’impresa sull’ambiente e sulla società (materialità d’impatto).
La CSRD, quindi, rappresenta una pietra miliare per il cambiamento sociale/ imprenditoriale.
Questa normativa non solo promuove la sostenibilità aziendale e migliora la reputazione delle imprese, ma favorisce anche l’accesso al capitale finanziario e ha effetti positivi sull’ambiente e sulla società.
La Piramide di Carroll
La Piramide di Carroll, proposta da Archie B. Carroll nel 1991, è un modello concettuale che delinea la responsabilità sociale d’impresa (CSR) attraverso diversi livelli.
Questa struttura sottolinea che le imprese devono soddisfare prima le responsabilità economiche e legali per poi poter perseguire quelle etiche e filantropiche.
Alla base della piramide si trova la responsabilità economica. Secondo Carroll, l’obiettivo primario di un’azienda, infatti, è produrre beni e servizi che generano profitto.
Il secondo livello della piramide riguarda la responsabilità legale.
Le aziende devono operare nel rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti. Questo implica conformarsi alle normative del lavoro, alla legislazione ambientale, alla sicurezza dei prodotti e altre leggi che regolano le attività aziendali.
Il terzo livello, la responsabilità etica, va oltre il rispetto delle leggi e si concentra su comportamenti guidati da principi morali.
Le aziende sono incoraggiate a fare ciò che è giusto, anche in assenza di normative specifiche. Questo include il trattamento equo dei dipendenti, la trasparenza con gli stakeholder e l’integrità nelle operazioni commerciali.
Al vertice della piramide, infine, si trova la responsabilità filantropica, che incoraggia le imprese a contribuire attivamente al miglioramento della società.
Questo può includere donazioni a enti di beneficenza, investimenti in iniziative comunitarie, supporto all’educazione e altre forme di impegno volontario per promuovere il benessere pubblico. Sebbene questa responsabilità non sia obbligatoria, riflette l’aspettativa crescente che le aziende svolgano un ruolo positivo nella società.
Ovviamente, come sempre in ambito business, ogni teoria viene colpita nel tempo da critiche e osservazioni.
Alcuni sostengono che le responsabilità economiche, legali, etiche e filantropiche della piramide, siano interconnesse piuttosto che gerarchiche. Le aziende moderne tendono a vedere queste responsabilità come parti di un approccio integrato alla CSR, dove il successo in un’area può rafforzare le altre.
Secondo alcuni critici, quindi, viene meno la forma “piramidale” del concetto.
Sostenibilità e innovazione tecnologica
L’innovazione tecnologica, in tutto questo, è contemplata?
Non ne ho parlato fino a questa riga.
Ebbene sì, è ampiamente riconosciuto che l’innovazione possa essere un percorso chiave per raggiungere obiettivi più elevati di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Anche i governi centrali ne sono consapevoli e stanno destinando una parte significativa dei fondi allo sviluppo della digitalizzazione, con l’obiettivo di promuovere un futuro più equo e circolare.
Torniamo a fare degli esempi per capire meglio il concetto espresso…
Le tecnologie pulite e le energie rinnovabili stanno trasformando il panorama energetico, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili e abbattendo le emissioni di gas serra. Le smart grid, i sistemi di gestione energetica avanzati e l’internet delle cose (IoT) contribuiscono a ottimizzare l’uso delle risorse, migliorando l’efficienza e riducendo gli sprechi.
Molte aziende, inoltre, stanno investendo nella digitalizzazione per sostenere lo sviluppo sostenibile.
Progetti come la diffusione della banda larga, l’adozione del 5G e l’implementazione di piattaforme digitali sono esempi concreti di come, la tecnologia, possa supportare la sostenibilità.
Ricorda bene però: la tecnologia non è solo un mezzo per migliorare l’efficienza economica, ma è anche un potente strumento per affrontare problemi sociali.
Questo perché le piattaforme digitali possono facilitare l’accesso all’istruzione e alla formazione, riducendo le disuguaglianze.
Inoltre, le tecnologie sanitarie avanzate migliorano l’accesso alle cure mediche, rendendo la sanità più inclusiva e meno costosa.
La Corporate Social Responsibility in Italia
“Dalla pubblicazione della CSRD nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, avvenuta il 16 dicembre 2022, l’Italia ha avuto a disposizione 18 mesi per recepire la direttiva”… Lo abbiamo visto prima, ti ricordi?
E i frutti? Quali sono stati?
Le aziende italiane sono ora più trasparenti nelle loro operazioni, migliorando la fiducia degli investitori e dei consumatori. L’adozione di standard comuni ha reso più facile confrontare le prestazioni di sostenibilità delle diverse aziende.
L’implementazione della CSRD ha incentivato le aziende del Bel Paese a integrare pratiche sostenibili nelle loro operazioni quotidiane: riduzione delle emissioni di carbonio e miglioramenti nell’efficienza energetica sono stati introdotti per ridurre l’impatto ambientale.
La CSR in Italia, ha stimolato anche l’innovazione, la diffusione di prodotti e/o servizi sostenibili e l’economia circolare.
Le aziende italiane sono ora più inclini a coinvolgere i loro stakeholder, inclusi dipendenti, fornitori, comunità locali e clienti, nelle loro decisioni di sostenibilità. Sono aumentate le collaborazioni tra aziende, ONG e governi per affrontare le sfide sociali e ambientali.
Il governo italiano, infine, ha supportato l’implementazione della CSRD con varie iniziative, come incentivi fiscali e programmi di formazione per aiutare le aziende a comprendere e implementare le nuove normative.
La CSR, integrando principi etici e sostenibili nelle operazioni aziendali, inoltre, crea un ambiente favorevole alla prevenzione e alla gestione efficace dei conflitti.
Investire in CSR non solo migliora la reputazione e l’impatto sociale dell’azienda, ma favorisce anche relazioni interne più solide e armoniose.
Se necessiti di supporto per capire al meglio come gestire i conflitti in azienda e potenziare il tuo business dal punto di vista della corporate social responsibility, contattami per una consulenza gratuita.