Il comitato guida SPID (sistema unico di accesso con identità digitale ai servizi online) di aprile ha permesso la ripartenza delle attività incluse nell’intero ambito SPID: AgID, Service Provider privati e pubblici, e Identity Provider (IdP).
L’incontro del comitato guida ha confermato l’esigenza di rendere SPID ancora più semplice per amministrazioni e cittadini.
E’ importante agevolare la procedura contrastando le limitazioni di spostamento imposte dalla diffusione del virus.
A tale scopo, sono stati avviati tre tavoli di lavoro per:
- semplificare le procedure per il rilascio di nuovi profili SPID da remoto;
- comunicare su SPID per i cittadini;
- comunicare su SPID per la pubblica amministrazione, incoraggiando allo switch off e all’uso di SPID e CIE in sostituzione al PIN.
Per affrontare con efficacia il cambiamento e adottare SPID nel modo corretto, le imprese necessitano principalmente di due cose:
- servizi di livello business;
- mercati regolati aperti.
Attualmente infatti, le imprese che vogliono usare SPID, devono intraprendere strade tortuose, con parecchi ostacoli. E’ necessario semplificare le procedure, eliminando le barriere superflue.
Le pubbliche amministrazioni utilizzano già uno strumento organizzativo in grado di soddisfare esigenze simili; si chiama soggetto aggregatore.
Parliamo di grandi amministrazioni pubbliche che assistono altre amministrazioni minori, le quali non hanno interesse nello sviluppare competenze digitali specifiche e autonome.
Come devono comportarsi piccole e grandi imprese?
- Le aziende più piccole possono rivolgersi a imprese più grandi, già utilizzatrici di SPID e servizi digitali di vario tipo.
- Quelle più grandi, già sviluppate dal punto di vista digitale, possono trasformarsi in service provider privati. Chi preferisce affidarsi ad infrastrutture digitali esterne, può negoziare con altri service provider SPID per ottenere gli accessi necessari, ad un prezzo negoziabile in base alle proprie esigenze.