Brutte notizie per le nostre startup: l’Italia si classifica penultima al mondo per la nascita di nuove imprese. La notizia è ufficiale, siamo tra i peggiori al mondo secondo i dati del Global Entrepreneurship Monitor 2018/2019, meglio conosciuto come GEM.
L’Italia scarseggia in fatto di nuovi imprenditori; solo il 4,2 % della popolazione risulta infatti attiva nel lancio di nuove imprese. I dati peggiori riguardano il mondo femminile. Abbiamo solo 7 donne imprenditrici al mondo ogni 10 uomini. Il nostro Paese si trova ampiamente sotto la media mondiale.
Il TEA indica il tasso di persone in età lavorativa (dai 18 ai 64 anni circa) attivamente coinvolto in aziende startup. Secondo recenti analisi, è l’economia dell’Angola a vantare il tasso più alto (42%), seguita da altre realtà a basso reddito tra cui Cile, Guatemala, Thailandia, Panama, Qatar e Madagascar.
I dati Global Entrepreneurship Monitor 2018/2019 rivelano inoltre interessanti caratteristiche relative agli imprenditori: nella startup il TEA è pari al 12,6% mentre in quelle che si stanno consolidando all’8,5%; inoltre, il TEA delle imprese a carattere familiare è del 18.7% mentre quello nelle aziende individuali è pari al 9%.
Parlando di motivazioni forti, che spingono gli imprenditori a dar vita a nuove imprese, il 47% degli intervistati si dichiara attratto delle opportunità legate al maggior guadagno e all’indipendenza. Di questi, il 23% al solo scopo di fare da innesco.
Il TEA italiano è tra i più bassi al mondo, affiancato da altre economie ad alto reddito.
Il GEM ha introdotto anche un nuovo parametro, conosciuto come National Entrepreneurship Context Index (NECI), che valuta l’ambiente favorevole all’imprenditorialità registrato in 54 paesi.
Anche in questo caso l’Italia delude, totalizzando 4,5 punti su 10. Tra i primi posti troviamo invece Qatar, Indonesia, Paesi Bassi, Taiwan, Olanda, Lussemburgo, Francia e Austria. Dopo di noi si piazzano Grecia, Slovacchia e Croazia, con punteggi ancora più bassi.