Stili di leadership: i 6 più diffusi

di Mirko Cuneo

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stili di leadership

Vuoi sapere quali sono gli stili di leadership efficaci per portare la tua azienda verso le nuove tendenze del mercato?

La trasformazione digitale non riguarda solo le innovazioni tecnologiche, ma anche una rinnovata cultura aziendale.

Se sei un leader d’impresa, un mindset evoluto e condiviso con i tuoi collaboratori è un passo decisivo verso lo sviluppo della tua attività.

In un mondo che sta diventando sempre più tecnologico e automatizzato, il valore dell’essere umano risulta avere ancora un considerevole peso.

Tra le responsabilità del manager, o leader aziendale, emerge la formazione dei propri collaboratori, l’ispirazione e la motivazione per farli crescere sia dal punto di vista personale che professionale.

Per poterlo fare in modo efficace ed adeguato, è necessario che tu sia a conoscenza del livello di maturità lavorativa delle persone con cui collabori. Non esiste uno stile di leadership applicabile a tutte le situazioni.

Devi conoscere tutte le modalità di applicazione dell’arte della leadership e poi scegliere quella giusta per la tua realtà.

Prima di intraprendere la lettura, se vuoi approfondire in pochi minuti questo argomento, guarda il mio video su come essere un vero leader e guidare un team di successo.

Diventa la figura di riferimento di cui la tua azienda ha bisogno per crescere.

Caratteristiche della leadership aziendale

Cosa fa un leader? Sebbene debba adeguare il suo stile rispetto al contesto nel quale opera, esistono delle caratteristiche che non possono mancare.

Sono quelle che decretano lui come il soggetto trainante dell’azienda.

Quali sono? Vediamole insieme:

  • Doti comunicative: un leader deve trovare il giusto modo di comunicare con i suoi collaboratori interni e con i clienti all’esterno;
  • Competenze: nonostante ogni componente del team abbia le proprie conoscenze e competenze, il leader deve sempre essere informato ed aggiornato;
  • Capacità decisionale: in ogni situazione deve sapere qual è la strada giusta da prendere per l’azienda e per il team;
  • Consapevolezza: ogni decisione non deve essere presa per il bene suo personale ma per quello di tutti;
  • Saper motivare i collaboratori: un team valido lavora come una squadra e tocca al leader il compito di favorire questa cooperazione;
  • Valorizzazione del team: il team leader ha il compito di far sentire ogni elemento indispensabile e utile all’interno dell’organigramma aziendale;
  • Ottimismo: un leader non deve mai disperarsi, è lui in prima linea a guidare l’azienda verso il successo.

Ora che abbiamo scoperto le doti che ogni buon leader deve possedere, addentriamoci più a fondo tra gli stili di leadership.

Prima di proseguire, voglio farti un regalo. Scarica la mia Guida sul Come essere un vero Leader, troverai tutto quello che devi e che NON devi fare per essere il Leader della tua azienda e per raggiungere i tuoi obiettivi.

Quali sono gli stili di leadership più diffusi? 

Dico sempre che non esiste il leader perfetto.

In che senso? Perché non possiamo fare riferimento ad un unico modello da seguire come assoluto ed infallibile.

Abbiamo visto quali sono le caratteristiche e le attività principali di un leader, ma per fare questo ci sono modi diversi in base all’inclinazione della persona singola e al contesto nel quale si trova ad operare.

Ecco i diversi stili di leadership che possono emergere in ambito aziendale:

  • Democratica
  • Autocratica
  • Laissez-Faire
  • Strategica
  • Trasformazionale
  • In stile allenatore

Vediamole una per una e scopriamo quali sono quelle più efficaci e quelle che, invece, fanno fatica a trovare un seguito.

stili di leadership - caratteristiche

1. Leadership democratica

La formula democratica è quella maggiormente accolta da nazioni e da aziende.

Come mai? Perché, nonostante spetti sempre al leader l’ultima parola, quando deve prendere una decisione coinvolge tutti i propri collaboratori e stimola il lavoro di squadra.

Nel momento in cui il leader applica questa forma di leadership, non è il solo individuo in azienda, ma riconosce importanza anche al gruppo.

Per esempio, durante una riunione indetta per decidere una strategia, il leader democratico si preoccupa di ascoltare il punto di vista di ogni elemento, facendolo sentire importante e parte di qualcosa che lui stesso sta contribuendo a creare.

In questo modo, i membri del team non sono solamente dei dipendenti ma diventano dei collaboratori molto vicini al ruolo che ricopre il leader.

Questa è, ovviamente, una delle forme meglio accolte perché ogni elemento svolge un ruolo, nessuno viene accantonato e anche i dipendenti possono esercitare un voto che abbia un valore.

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2. Leadership visionaria

Tra gli stili di leadership più affascinanti c’è quella visionaria, caratterizzata da una visione fortemente orientata al futuro e all’evoluzione della società. Le parole chiave di un leader visionario sono: innovazione, cambiamento e creatività. Non a caso una figura rappresentativa dello stile visionario è Elon Musk, noto in particolare per il suo carisma significativo.

Ma quando può essere necessario l’intervento di un leader visionario?

In virtù della loro capacità di motivare gli altri e trainarli pian piano verso il futuro, i leader visionari sono particolarmente decisivi durante le fasi di cambiamento aziendale. Questo perché in un momento delicato è importante che un leader sappia mantenere le redini dell’azienda, convogliando i dipendenti e dirigenti verso lo stesso obiettivo. La principale caratteristica di un leader visionario è l’empatia: entrando in contatto con le persone riesce a coinvolgerle profondamente e creare una comunità d’intenti.  

È essenziale che un leader visionario riveda il suo modo di fare o si faccia sostituire qualora cambino le condizioni. Una presenza simile, infatti, può compromettere l’andamento delle attività quotidiane.

3. Leadership affiliativa

In qualsiasi contesto lavorativo è possibile che sorgano conflitti all’interno del team. Chiaramente ciò distoglie i dipendenti dagli obiettivi fissati a livello aziendale e, di conseguenza, va a minare il fatturato.

Come si affrontano situazioni di stress o tensioni all’interno del gruppo di lavoro?

Lo stile di leadership affiliativo è quello che risponde meglio alle situazioni di conflitto. Un leader affiliativo, infatti, affronta e risolve le criticità, creando un ambiente di lavoro accogliente e gradevole.

Ciò che conta per il leader affiliativo è il benessere dei dipendenti all’interno dell’azienda, il luogo in cui dovrebbe esserci armonia e collaborazione.

Il rischio connesso a questo stile di leadership è che la separazione dei ruoli risulti debole, mettendo a rischio le gerarchie all’interno dell’azienda.

4. Leadership regolatrice 

Fortemente orientato agli obiettivi aziendali, il leader regolatore si muove con programmi ben definiti. Tutto è stabilito a monte: tempistiche, obiettivi, processi.

Si tratta di uno stile di leadership estremamente efficace nel breve periodo perché effettivamente stimola il gruppo a dare di più e a lavorare meglio. 

Se ti occupi di vendite, la leadership regolatrice può essere funzionale per orientare al meglio i venditori e incoraggiarli a migliorare le proprie performance. L’efficacia di questo atteggiamento è visibile nei confronti delle figure senior, più forgiate e capaci di seguire ottimamente le direttive di un leader regolatore.

D’altra parte, un atteggiamento simile non va portato avanti per troppo tempo. Rischi di stressare le risorse e inasprire i rapporti all’interno del team di lavoro, a discapito della produttività e del benessere aziendale.

5. Leadership autoritaria 

La leadership autocratica o autoritaria è l’esatto opposto di quella democratica.

Cosa significa? Che il leader non interpella i suoi collaboratori nelle decisioni che deve prendere, ma pensa che la sua opinione sia l’unica degna di nota.

Così, i collaboratori, rispetto alla leadership democratica, tornano ad essere dei semplici dipendenti che non possono fare altro se non eseguire ciò che il leader ha deciso per l’azienda e per loro.

Sfortunatamente, sono più di quanti dovrebbero i leader che si ostinano a ricorrere ancora a questa forma di leadership.

Tuttavia, ai nostri giorni, in cui non si parla altro di great resignation, è difficile riuscire a far funzionare un’impostazione simile. Il rischio è di veder andar via i propri lavoratori ogni 6 mesi.

In conclusione, se la leadership democratica è bene accolta, quella autocratica è molto meno efficace.

6.  Leadership stile coach 

Cosa fa l’allenatore di una squadra? Si impegna ad osservare ogni singolo elemento, a capirlo e a trovare il modo di fargli esprimere tutto il proprio potenziale.

In questo senso, la leadership stile coach opera il meccanismo inverso rispetto alla precedente forma che abbiamo analizzato.

Se prima ognuno veniva spinto al massimo nello stesso identico modo dei suoi compagni, in questo caso il leader si concentra maggiormente sulla crescita dei singoli individui.

Prova a pensarci, ogni persona ha dei punti di forza e dei punti deboli. Immagina un leader che riesca a far emergere le potenzialità di ognuno. Per l’azienda sarebbe un grande successo e i lavoratori sarebbero più motivati perché si troverebbero compresi e impegnati su qualcosa in cui riescono molto bene.

Come opera un leader di questo tipo? Suggerisce compiti diversi ai propri collaboratori per vedere su quali aspetti sono più ferrati e quali sono le loro doti migliori. In questo modo potrà applicarle proficuamente per la crescita aziendale.

È superfluo dire che questo stile di leadership è particolarmente efficace.

Altri stili di leadership 

Nel corso del tempo sono stati analizzati diversi stili di leadership. Quelli che ti ho descritto sono i più efficaci e adatti al momento che stiamo vivendo, tuttavia ci sono anche altri modelli che puoi adottare con successo all’interno della tua azienda.

Se il tuo obiettivo è di motivare i collaboratori, valorizzarli e renderli parte attiva della crescita aziendale potresti adottare una leadership trasformazionale. Questo stile di leadership è stato teorizzato per la prima volta negli anni Settanta e prevede che i leader vadano ad agire sulla forma mentis dei collaboratori, cambiando il loro modo di gestire le attività e di affrontare le responsabilità.

In particolare, ai collaboratori vengono assegnati continuamente degli obiettivi da raggiungere che man mano diventano più complessi. Così facendo ognuno si sente spronato a contribuire attivamente al benessere dell’azienda, mentre si va ad evitare ogni tipo di stasi legata al raggiungimento della comfort zone.

Rispetto alla leadership trasformazionale ricorda di rispettare sempre le peculiarità di ognuno dei tuoi collaboratori: per raggiungere gli obiettivi aziendali bisogna valorizzare l’individualità di ciascuno.

Un ulteriore stile di leadership da prendere in considerazione nella gestione del proprio team di lavoro è la leadership adattiva. In questo caso, il leader aiuta i membri del team ad accogliere le situazioni di cambiamento e ad affrontare le sfide puntando verso un obiettivo comune.

Ma ancora, esiste la leadership autentica, che rappresenta la capacità di un leader di gestire l’organizzazione basandosi su integrità e valori personali.

Diventa il Leader perfetto per la tua azienda 

Hai già applicato una di queste forme di leadership? Qualcos’altro ha stuzzicato il tuo interesse?

Sai qual è la più grande caratteristica di un leader? Riuscire ad impegnarsi nella formazione.

Tu sei il capo e devi essere il punto di riferimento per i membri del tuo team. Dedicati alla crescita professionale e personale dei tuoi collaboratori per farli diventare persone di fiducia in grado di aiutarti nella conduzione dell’azienda.

I tuoi collaboratori sono il miglior investimento che tu possa fare per il tuo business, perché sono loro che si impegnano per raggiungere insieme a te i risultati che desideri.

Per questo motivo, è importante che tu riesca a trasmettere loro la tua visione portandoli a condividere la cultura aziendale.

Comunica a chi lavora con te quella passione che ti ha portato ad aprire la tua attività. Rendili partecipi della tua storia e di quella dell’impresa, affinché sentano che appartiene anche a loro perché ne fanno parte e contribuiscono ogni giorno al suo sviluppo.

Il rapporto di fiducia professionale lo puoi instaurare entrando direttamente in contatto con i tuoi collaboratori e pensando alla loro formazione. Questa non deve passare solo attraverso corsi online oppure tenuti da altri, ma devi metterti tu stesso di fronte a loro condividendo le tue conoscenze ed esperienze.

Non sottovalutare i momenti di confronto in cui puoi trasmettere un po’ di te agli altri, e viceversa. Nutri le menti dei tuoi collaboratori affinché siano pronte ad evolvere.

Ricorda di scaricare la mia Guida su come essere un buon leader, così da averla sempre a portata di click.

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Mirko Cuneo

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