Da tempo Telegram offriva illegalmente giornali gratis sulla propria piattaforma; ora è scoppiata “la bomba”.
L’app infatti, include numerosi gruppi appositi dove è possibile leggere gratuitamente riviste e quotidiani.
Leggerli è molto semplice; l’utente può scaricare direttamente sul telefono i prodotti editoriali, in formato PDF.
Tale mossa aggira la necessità di abbonarsi alle riviste online per poterle leggere.
Fino a questo momento le polemiche erano state sporadiche. Ora, con l’arrivo del virus e della conseguente necessità di leggere giornali a casa in quarantena, la situazione è degenerata.
Secondo la FIEG (Federazione degli Editori), i gruppi Telegram coinvolti nell’attività, sarebbero circa una decina. Essi distribuiscono illecitamente riviste e testate giornalistiche di ogni tipo.
I canali contano oltre 580mila iscritti attivi, con un incremento pari al 46% registrato negli ultimi tre mesi.
L’azione ha provocato danni significativi a carico dei professionisti del settore; proprio per tale motivo Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) ha richiesto un provvedimento immediato di sospensione di Telegram durante l’emergenza covid-19.
Secondo la FIEG, le perdite si aggirerebbero intorno ai 670 mila euro al giorno (circa 250 milioni di euro all’anno).
“Abbiamo chiesto un tempestivo intervento ad Agcom, domandando la sospensione immediata dell’attività su Telegram. L’incremento della diffusione illecita di testate giornalistiche durante la pandemia, ha raggiunto numeri inaccettabili. Desideriamo maggiore tutela” – dichiara la FIEG.
“I nostri professionisti si impegnano con sacrificio per portare avanti il loro operato. L’informazione è un bene primario, non possiamo tollerare atti simili”.
Brutto periodo per Telegram, che proprio in questi giorni ha ricevuto un’altra denuncia contro la funzione per evitare i posti di blocco delle forze dell’ordine durante il coronavirus.
La Polizia Postale aveva già multato l’app per diffusione illecita di testate giornalistiche, cogliendo ben 10mila utenti in flagrante.