Nonostante la crisi dovuta all’emergenza sanitaria del COVID-19, alcune ricerche recenti dimostrano che sempre più settori, a partire dal retail, stanno trasformando la loro distribuzione rendendola sempre più ecosostenibile.
La ricerca è stata condotta dallo US Cotton Trust Protocol and Economist Intelligence Unit (EIU) che ha intervistato 150 executive del settore della moda, del retail e del tessile tra Europa e Stati Uniti. Secondo gli studi effettuati, il 64% degli intervistati ha cercato di migliorare l’esperienza dei consumatori, mentre uno su sei ha segnalato come obiettivo principale quello di premiare gli azionisti.
Una filiera etica ed ecosostenibile
I dirigenti delle aziende, inoltre, stanno introducendo diverse misure ecosostenibili lungo la filiera: il 65% sta utilizzando materiali ecologici e naturali, il 51% sta introducendo politiche per ridurre le emissioni di gas e il 41% sta investendo in nuove tecnologie come stampanti 3D e blockchain.
Il 70% dei dirigenti intervistati sono convinti, poi, che una moda ecosostenibile sia possibile, ma soprattutto abbordabile e accessibile più o meno a tutte le tasche.
Almeno la metà degli intervistati fa molto affidamento sulla raccolta di dati e informazioni degli utenti, fondamentali per poter delineare un quadro affidabile della situazione attuale. I dati, poi, sono molto utili anche in termini di ecosostenibilità.
Tre aziende su dieci sono convinte che la disponibilità di dati affidabili sono fondamentali per comprendere l’andamento dell’ecosostenibilità nei prossimi dieci anni.
Ecosostenibilità a parte, però, il 62% delle aziende intervistate ha intenzione di migliorare anche l’esperienza dei lavoratori, rendendo i posti di lavoro molto più sicuri e più attenti alla loro salute.
Il rovescio della medaglia: la crisi ha riprogrammato le priorità
C’è un rovescio della medaglia, però: il 45% delle aziende intervistate, infatti, non tiene attualmente traccia delle emissioni di gas durante la filiera e il 41% non è al corrente della quantità di acqua ed energia che spreca e consuma lungo il processo produttivo e distributivo. Il 26% degli intervistati trova la raccolta dei dati difficilmente accessibile e per questo motivo complicata da consultare per ottenere informazioni utili.
Non dimentichiamo, inoltre, che più della metà degli intervistati ha accantonato la priorità dell’ecosostenibilità per fronteggiare la crisi dovuta al COVID-19. Un dato, questo, che non può essere sottovalutato, non in questo periodo.
La collaborazione è la chiave per il cambiamento. Secondo lo studio effettuato dallo US Cotton Trust Protocol and Economist Intelligence Unit (EIU), i leader delle industrie tessili, della moda e del retail devono puntare verso una collaborazione reale, concreta. Solo così è possibile un mondo davvero ecosostenibile: il rischio, altrimenti, è di trasformarsi in una mosca bianca, in un’eccezione.