Come è cambiato il mondo del lavoro post COVID-19? In che modo l’emergenza sanitaria ha trasformato gli spazi urbani, i luoghi fisici, gli uffici, gli spostamenti? Secondo il CEO di Coima, che si occupa di immobili in ambito istituzionale, gli uffici potrebbero cambiare forma e funzione, dopo il COVID-19. Non più semplici luoghi di produzione, ma veri e propri spazi interattivi, in cui i lavoratori abbiano la possibilità di esprimere al meglio le loro competenze anche in ambito creativo.
Il lavoro in smart working darà una nuova forma agli spazi fisici
C’è però un altro dato importante da non sottovalutare: il lavoro in smart working sta finalmente diventando realtà, in Italia, anche se il paragone con il resto d’Europa è di difficile attuazione.
Secondo i dati dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, raccolti intervistando quasi 800 imprese e più di 300 enti dell’amministrazione pubblica, le grandi aziende sono ovviamente un passo avanti rispetto a quelle più contenute, per ciò che concerne il lavoro a distanza. Già prima del COVID-19, infatti, le grandi imprese che avevano introdotto lo smart working erano già il 65%, mentre le piccole imprese e la pubblica amministrazione oscillavano tra il 20 e il 30%.
Il lavoro diventerà più fluido, gli spazi fisici punteranno alla condivisione e alla collaborazione
Secondo le ricerche effettuate da Coima, invece, le aziende potrebbero puntare a una modalità lavorativa molto più fluida, che riduca gli spazi lavorativi spingendo i dipendenti a un lavoro da remoto. Lavoro da remoto che, però, può essere adottato anche in modo più agile, magari per metà della settimana lavorativa, mentre il resto dei giorni è possibile svolgerli in presenza.
Cambia in contemporanea anche la richiesta degli spazi da adibire a uso ufficio, sia a Milano che a Roma. Coima ha, infatti, registrato una trasformazione sensibile delle esigenze delle imprese, che puntano a spazi sempre più sostenibili e orientati verso il benessere del dipendente. Se lo smart working diventerà una costante per il mondo del lavoro italiano, i luoghi fisici cambieranno necessariamente forma, trasformandosi in luogo di incontro e di scambio, anziché in semplici luoghi di produzione. È probabile, quindi, che gli uffici avranno molti più spazi aperti e orientati all’incontro, al dialogo, alla collaborazione.