Secondo uno studio condotto da Hootsuite e We Are Social, gli utenti su Facebook interagiscono con le sponsorizzazioni esattamente come se stessero interagendo con gli altri utenti presenti sulla propria homepage.
Esaminando le attività sulla piattaforma social più conosciuta al mondo, ci si accorge presto che l’utente tipico tende a mettere like su circa 11 post al mese e clicca su circa 11 sponsorizzazioni al mese. La domanda, quindi, sorge spontanea: Facebook è più un social network o più una piattaforma per pubblicità e marketing?
Da una prospettiva demografica, sono le donne a cliccare maggiormente sulle sponsorizzazioni su Facebook, soprattutto in una fascia di età compresa tra i 45 e i 64 anni. Gli uomini che cliccano maggiormente sui post sponsorizzati, invece, rientrano nella fascia 35-44.
Cambia, quindi, il modo di usufruire della pubblicità e della comunicazione online, perché la maggior parte degli utenti si lascia consigliare dalle promozioni presenti sulle piattaforme social.
Secondo i dirigenti di Hootsuite:
Il report presentato dimostra che il mondo digitale in cui viviamo è sempre più guidato dai social network, forse anche per via dell’emergenza sanitaria, che ha spinto sempre più persone online. La pandemia ha, infatti, trasformato completamente le nostre abitudini e di conseguenza le nostre vite personali e professionali.
Tra i paesi in cui questa tendenza è particolarmente evidente, l’Australia ha un interessante posto di “prestigio”, trovandosi al quarto posto nel mondo per click sulle sponsorizzazioni (circa 21 click al mese).
Sembra, inoltre, che il 64% degli australiani si preoccupa molto di come è veicolata l’informazione attraverso i social media, mostrando preoccupazione per le fake news e per la disinformazione online.
La pandemia globale ha accelerato il processo di digitalizzazione
Secondo i manager di We Are Social:
Ogni anno, negli ultimi dieci anni, abbiamo assistito a una importante digitalizzazione della comunicazione, soprattutto attraverso i social network. Nello scorso anno, l’accelerazione è stata molto più forte rispetto agli altri anni, probabilmente per contingenze derivate dalla pandemia globale.