Anche i colossi crollano sotto il peso dell’emergenza sanitaria. La compagnia aerea britannica Virgin Atlantic, costola della multinazionale Virgin Group (già etichetta discografica, brand di moda, casa editrice e di produzione nel mondo dell’entertainment), ha richiesto l’amministrazione straordinaria a Delta Airlines. La compagnia aerea statunitense, infatti, detiene il 49% delle azioni della compagnia aerea inglese, mentre il restante 51% è controllato dal magnate britannico Richard Branson. Per chiedere aiuto agli Stati Uniti, la Virgin Atlantic si è dovuta appellare al Chapter 15.
Cos’è il Chapter 15
Il Chapter 15 è una legge americana che somiglia molto all’amministrazione straordinaria italiana. La legge prevede che un’azienda straniera in forte crisi economica possa continuare il suo operato, ma a una condizione: avviare un piano di risanamento pagando al contempo i creditori statunitensi che prendono parte all’accordo. Per appellarsi al Chapter 15, l’azienda deve dichiarare fallimento. Virgin Atlantic aveva già ricevuto negli scorsi mesi un aiuto dagli Stati Uniti pari a 1.35 miliardi di dollari e aveva già presentato un piano di ricapitalizzazione della durata di 18 mesi. La speranza era quella speranza di poter superare la crisi dovuta all’esplosione della pandemia in tutto il mondo. Crisi che ha avuto un impatto considerevole anche su piccola scala, ovviamente. Negli scorsi mesi, infatti, Virgin Atlantic ha dovuto chiudere il suo hub nell’aeroporto di Gatwick, a Londra, e ha mandato a casa 3500 lavoratori.
Le conseguenze della crisi sui lavoratori
Il tribunale fallimentare degli Stati Uniti d’America ha confermato la negoziazione tra le parti interessate. Questa negoziazione darà vita a una ricapitalizzazione consensuale in grado di azzerare completamente il debito dal bilancio complessivo di Virgin Atlantic. Le conseguenze per i lavoratori saranno disastrose. Se già la multinazionale ha dovuto tagliare più di 3000 posti di lavoro, ci si aspetta un ulteriore colpo di coda nei prossimi mesi. Il nuovo proprietario di Virgin Australia, per esempio, ha già comunicato che è pronto a tagliare altri 3000 posti di lavoro (circa un terzo dei dipendenti della compagnia aerea).
Non solo Virgin Atlantic
Non è solo Virgin Atlantic ad aver subito un colpo così duro: secondo l’International Air Transport Association, la crisi mondiale dovuta al Coronavirus causerà perdite di oltre 84 miliardi di dollari in tutto il mondo (un corrispettivo pari a circa 70 miliardi di euro).
Le conseguenze della crisi saranno disastrose su più fronti, tuttavia, non solo nel settore delle compagnie aeree. In tutto il mondo, infatti, si registrano forti crisi in tutti i settori possibili, anche quelli più inaspettati.
La crisi provocata dall’emergenza sanitaria ha messo in ginocchio l’economia mondiale in un modo così capillare da mettere in allarme tutti gli economisti del mondo, seriamente preoccupati per le sorti del nostro pianeta.